Caro-affitti, Sassari in controtendenza: stanze per gli studenti anche a 170 euro

Nella giungla del caro-affitti che stritola gli studenti universitari italiani e che ha scatenato la protesta delle tende c’è un’isola felice: è Sassari. Nella città del Nord Sardegna, sede dell’Ateneo fondato nel 1562 dai Gesuiti, la rivolta che dilaga un po’ in tutta Italia non è scoppiata per nulla. L’Ersu, l’ente regionale per il diritto allo studio, ha a disposizione degli studenti fuori sede 556 posti letto. E quest’anno non solo si è riusciti a soddisfare tutte le richieste pervenute, ma sono rimasti perfino una cinquantina di posti liberi che l’ente ha deciso di affittare a prezzi calmierati anche a studenti senza requisiti di reddito: si va da 170 euro al mese in camera doppia sino a 225 euro per una singola. Un’eccezione che nella sede dell’ente è vissuta senza eccessi di entusiasmo.

“Per noi non è una sorpresa. Siamo molto attenti alle esigenze degli studenti, con i quali abbiamo instaurato un dialogo continuo, finalizzato proprio all’ascolto e alla risoluzione delle problematiche che ci vengono prospettate”, spiega Rosanna Ruiu, dal gennaio nominata commissaria dell’Ersu di Sassari, in sostituzione di un Cda che la Regione Sardegna stenta a designare. “I posti letto sono assegnati con un bando e una graduatoria stilata in base a precisi parametri quali merito e reddito, e i prezzi sono stabiliti in considerazione di una stima generale che tiene conto anche del mercato”, precisa la commissaria. “I prezzi sono oggettivamente contenuti rispetto ad altre città universitarie italiane, ma – sottolinea Ruinu – rapportati alla realtà socioeconomica locale sono comunque considerevoli. Per questo ritengo che da parte delle istituzioni preposte siano necessari degli interventi per aumentare l’offerta di posti letto con un implemento delle residenze universitarie, l’ideale sarebbe in stile campus, e per ampliare la platea degli aventi diritto. La ministra Bernini ha dimostrato sensibilità per questi temi e confidiamo che troverà delle soluzioni adeguate a dare risposte alla sacrosanta protesta attuata in questi giorni dagli studenti”.

A Sassari l’offerta di stanze aumenterà già dal prossimo autunno, quando entrerà in funzione il nuovo minicampus con altri 70 posti letto a disposizione di studenti, specializzandi e docenti fuori sede. “Con ulteriori posti letto disponibili potremo anche rivalutare gli attuali prezzi per andare sempre più incontro ai ragazzi e alle loro famiglie”, annuncia la commissaria. A confermare che Sassari si distingue dal caos delle più grandi città italiane sono gli stessi studenti. “Qui i costi che gli studenti fuori sede devono affrontare non sono insostenibili, e i servizi offerti dall’Ersu sono soddisfacenti”, ammette Matteo Di Maggio, presidente del Forum delle associazioni studentesche dell’Università sassarese. “Non abbiamo grosse problematiche. I prezzi delle camere, se confrontati con le atre città italiane, sono davvero bassi. E se addirittura restano posti disponibili è sia perché anche i costi delle stanze private sono accessibili, sia perché comunque in appartamenti privati i ragazzi possono godere di una maggiore libertà, senza dover sottostare a regole e orari magari un po’ rigidi imposti nelle residenze dell’Ersu”. (Ansa)

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