Carceri, situazione sarda in allarme: “Quattro direttori per 10 istituti di pena”

La situazione amministrativa delle carceri isolane si fa sempre più difficile, stando alla denuncia dell’associazione Sdr (Socialismo diritti e riforme) che evidenzia i numeri sottodimensionati. Infatti ci sono solo quattro direttori che devono amministrare dieci istituti di pena. Ultimo caso quello di Sassari: “Apprendere che la Casa Circondariale di Sassari (400 detenuti, 90 in 41bis) non ha più un direttore in pianta stabile ma è stata assegnata alla responsabile di Nuoro (280 ristretti tra cui alcuni in 41bis) e Mamone (106 reclusi) è scandaloso. Documenta, se ancora ce ne fosse bisogno, vista la realtà degli Istituti penitenziari dell’isola, che non c’è più sordo di chi non vuole sentire”. A parlare è la rappresentate dell’associazione, Maria Grazia Caligaris, che aggiunge: “Il Dipartimento ignora da anni la situazione e oltre a mandare qualche rimpiazzo temporaneo non ha mai fatto una vera e propria azione risolutiva. Ciò è ancora più grave considerando la pandemia non ancora debellata”.

L’esponente di Sdr precisa che “non conosciamo le ragioni di questo provvedimento siamo però certi che non si possono assegnare doppi e tripli incarichi senza considerare non solo la complessità delle singole realtà penitenziarie ma anche le distanze chilometriche e i relativi percorsi stradali. Attualmente sono in servizio quattro direttori anche se nei prossimi mesi completerà il suo percorso lavorativo per sopraggiunta pensione Pierluigi Farci, responsabile della Casa di Reclusione di Oristano-Massama e di Is Arenas. A breve quindi la responsabilità ricadrà su tre persone che, per quanto possano avere straordinarie qualità umane e professionali, non potranno far fronte a tutte le emergenze. Peraltro sarà molto difficile per loro poter usufruire persino di un permesso di necessità, per non parlare delle ferie. Occorre altresì sottolineare che a Bancali manca in pianta stabile anche il comandante della Polizia penitenziaria nell’indifferenza più totale”.

A pagare le conseguenze di questa situazione sono anche “i reclusi, i loro familiari e l’intero sistema giudiziario. Il loro ruolo è fondamentale per ogni decisione che deve essere assunta nella quotidianità. Senza figure stabili si rischia di vedere tramontata ogni speranza che la detenzione possa avere un ruolo riabilitativo e risocializzante. Una partita persa prima ancora di essere scesi in campo. In Sardegna il Garante per le persone private della libertà dovrà occuparsi anche dei Direttori”.

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