La Nato in queste ore è impegnata in una campagna oceanografica nel mare di Sardegna, costa occidentale dell’Isola. Ne dà conto la Nuova Sardegna oggi in edicola. L’operazione è iniziata una settimana fa e andrà avanti fino al 26 giugno al largo delle coste oristanesi, a circa sei miglia di distanza dalla costa. Due le navi le navi all’opera: la “Alliance”, unità dell’Alleanza Atlantica lunga 93 metri, e il “Planet”, di 73, catamarano militare della Germania, da 3.500 tonnellate. Coinvolti esperti di sei Paesi e 20 enti internazionali di ricerca. Tra cui l’Istituto per l’ambiente costiero che fa capo al Cnr di Oristano-Torregrande.
Nessun obiettivo bellico, assicurano. Bensì di pura ricerca scientifica, secondo quanto dichiarato: si valuterà lo stato di salute delle acque, di procederà al monitoraggio e test di nuovi metodi per rilevazioni meteo sui fondali. E si userà per la prima volta in un’iniziativa così imponente per dimensioni e persone coinvolte i glider, sofisticati alianti sottomarini senza pilota, guidati e controllati da reti satellitari.
Si tratta di robot che pesano circa 50 chili- spiegano gli scienziati – in grado di immergersi fino a 2mila metri di profondità. Hanno sensori particolari capaci di reperire una grande quantità di dati.