Tre trasferte e una partita in casa con la Juventus: comincia domani a Bergamo con l’Atalanta il mese più duro – almeno sulla carta – per il Cagliari. I rossoblù, per muovere la classifica, sono costretti dal calendario a cambiare marcia: lontano dal Sant’Elia non fanno punti da due mesi (pareggio a Pescara) e hanno conquistato in totale soltanto quattro punti (tre tutti in una volta con l’Inter). Quella con l’Atalanta è l’ennesima chance. Ma c’è il solito problema: gli uomini contati. Questa volta non solo a centrocampo, ma anche in attacco.
“Ci sono diverse situazioni da monitorare – avverte il tecnico Massimo Rastelli nella consueta conferenza stampa della vigilia – domani nella formazione potrebbero esserci alcune sorprese”. Per il reparto avanzato ci sono solo Borriello e Sau. L’altro convocato è il Primavera Serra. Ibarbo? Si sapeva: non è ancora pronto. Mancano i trequartisti brasiliani: Joao Pedro squalificato va con la Primavera, Farias è ancora in infermeria. Per il centrocampo non ce la fa Padoin, mentre Ionita, che va in panchina, è ancora in fase di recupero.
“Abbiamo comunque lavorato bene – spiega il mister – sono convinto che la squadra dimostrerà che la strada intrapresa è quella giusta. Stiamo esprimendo prestazioni convincenti pure in trasferta, il clima è cambiato. Dobbiamo invertire il trend, domani inizia un mini ciclo di quattro partite molto complicate. È fondamentale cercare di portare a casa qualcosa. Abbiamo dimostrato di potercela giocare sia a Milano che a Roma: dobbiamo avere coraggio e fiducia, e la consapevolezza che nonostante le difficoltà possiamo tornare a casa con un risultato positivo. Dobbiamo essere più efficaci negli ultimi venti metri – conclude Rastelli – in passato abbiamo vanificato al momento dell’ultimo passaggio quanto di buono avevamo costruito. Più che la tattica è importante l’approccio e sfruttare le occasioni: andare in vantaggio in partite di questo tipo potrebbe essere decisivo”.
