Cagliari, morto per “sindrome neonato scosso”. Il pm: “Processate il padre”

Chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio preterintenzionale per il padre di un neonato deceduto a Cagliari nel giugno 2013 per una emorragia celebrale. Secondo gli accertamenti medico-legali, delegati al perito Roberto Demontis dal sostituto procuratore Danilo Tronci, il piccolo sarebbe morto per la Sbs, acronimo di shaken baby syndrome, la cosiddetta sindrome del bambino scosso. Chiusa l’indagine all’inizio dell’estate, ora la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio e sarà a breve fissata un’udienza davanti al Gup del Tribunale di Cagliari che dovrà decidere.

L’ipotesi dell’accusa è che il genitore, non riuscendo a calmare il pianto del neonato, lo abbia scosso provocandogli danni celebrali fatali. Il bimbo, di due settimane, era deceduto nella clinica pediatrica ‘Macciotta’ dell’ospedale San Giovanni di Dio. Il bambino era arrivato in condizioni già disperate e inutili erano stati tutti i tentativi dei medici di salvargli la vita. Sul corpo del piccolo non erano state trovate tracce esterne, compatibili con un episodio violento, ma il medico legale aveva poi effettuato indagini più approfondite per l’ipotesi di una sindrome da scuotimento che avrebbe causato l’emorragia.

 

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