Cagliari, il Ppr raccontato agli studenti. Tutti d’accordo: “È strumento efficace”

Il Piano paesaggistico regionale spiegato agli studenti in un seminario. Lo ha organizzato all’università di Cagliari il docente Giuseppe Melis, coordinatore del corso di Marketing e Comunicazione. Di Ppr hanno parlato l’architetto di Sassari, Sandro Roggio, e l’ingegnere di Cagliari, Giampaolo Marchi. L’iniziativa, che ha riunito una settantina di partecipanti, si è svolta il 2 maggio nell’aula magna della facoltà di Scienze politiche (nella foto). Si intitolava “Ambiente e paesaggio in Sardegna tra tutela e valorizzazione”.

L’obiettivo del seminario era quello di mettere gli studenti alla prova sulla correttezza, la trasparenza e l’efficacia della comunicazione intorno a un tema complesso come appunto la materia paesaggistica. Roggi e Marchi hanno quindi spiegati ai ragazzi il contenuti del Ppr, ma anche i poteri che spettano alla Regione e allo Stato. Entrambi i professionisti hanno poi concordato su un punto: il Ppr è un valido strumento per orientare la programmazione e non va modificato né nei principi ispiratori e nemmeno nelle implicazioni operative. Tuttavia per Marchi “in Sardegna va individuato un limite complessivo di edificabilità basato sull’attuale volumetria esistente e favorendo operazioni di acquisto/cessione di cubature tra aree geografiche, in una sorta di mercato telematico, così da favorire processi di ‘riequilibrio’ territoriale laddove fossero esistenti”, ha spiegato Marchi, docente in pensione della facoltà di Ingegneria.

Roggio, invece, ha sottolineato “l’importanza di non consumare nuovo suolo e di lavorare per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”. Ad esempio sulla ricettività, l’architetto ha suggerito di realizzare “le strutture nei
centri abitati esistenti e non in aree ancora vergini e distanti dai centri di servizio”, anche in virtù del fatto che “allo stato attuale circa un terzo di tali abitazioni è vuoto, con uno spreco di risorse che non ci si potrebbe permettere, visti i tempi di difficoltà economiche e la necessità di salvaguardare l’ambiente”.

Al seminario ha partecipato anche l’eurodeputato uscente, Renato Soru, che da governatore dell’Isola ha voluto il Ppr. Soru ha ripercorso la storia e le intenzioni che hanno portato alla nascita del Ppr, “Il cui fine prioritario era quello di preservare l’identità della Sardegna tutelando le coste dalla cementificazione selvaggia, visto che all’epoca, il 50 per cento circa della fascia costiera era già costruita”. Sono poi intervenuti due esponenti di Isde, l’associazione medici per l’ambiente che hanno posto l’accento “sull’importanza del contesto normativo e la stretta relazione tra ambiente, salute e attività economica. Lo studente Massimiliano Arrus, che è anche assessore del Comune di Teulada, ha infine sollevato “la problematica del recupero delle aree fortemente compromesse dall’attività antropica quali le servitù militari”. Chiusura di lavori affidata a Melis: “Il fenomeno turistico – ha detto il docente – è caratterizzato dall’esperienza vissuta da chi viaggia. In questo ambito, solo in modo strumentale sono anche richieste volumetrie”. la comunicazione del seminaria è stata curata dagli studenti Piermario Deiana, Daniela Fozzi, Marta Poddie e Francesca Scuderi.

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