A Cagliari un convegno sulla scrittura dantesca: l'”Inferno” al cinema e in tv

Un convegno, che si svolgerà il 4 giugno, per tutta la giornata, a Cagliari, presso la Facoltà di Studi Umanistici, ci aiuterà a capire gli aspetti evocativi iconici della potente scrittura dantesca. Infatti, se “La Divina Commedia” sin dal Medioevo e fino al Rinascimento, è stata “tradotta” in immagine dai maggiori artisti del tempo (si pensi, per esempio, all’opera, in questo senso, di Luca Signorelli, di Sandro Botticelli fino al “Giudizio Universale” di Michelangelo, fortemente influenzato dalla narrazione del capolavoro dantesco), le potenzialità del cinema, anche alle sue origini, si rivolsero alla “Divina Commedia”, soprattutto alla prima maggiormente popolare cantica, per costruire film di grande respiro.

Così, il convegno del “Laboratorio Dante”, sarà aperto in mattinata, precedendo l’intervento di Antonello Zanda, direttore della Cineteca Sarda, sulla filmografia dell’ “Inferno” dai primi del Novecento ai nostri giorni, da un lungometraggio del 1911 firmato  da Giuseppe De Liguoro, che, in 51 quadri, mette in scena gli episodi più conosciuti e “orrorifici” della prima Cantica della “Divina Commedia”. Si tratta di un’opera affascinante, profondamente influenzata dalle illustrazioni di Gustave Dorè per il capolavoro dantesco, assai “popolari”, non solo in quegli anni, su cui la  produzione della “Milano film” di Goffredo Lombardo investì tanti soldi (100.000 lire dell’epoca!) e persino un anno di pubblicità, sfidando uno studio cinematografico concorrente, l’ “Helios film”, che, però, fece uscire nelle sale qualche mese prima la sua opera.

“L’Inferno” della Helios, era un mini kolossal in 22 quadri, altrettanto ben realizzato, ma non poteva compararsi con il lungometraggio di De Liguoro, dove gli effetti speciali e una scelta adeguata delle didascalie, stupirono il pubblico. Peraltro, portare sul grande schermo Dante, in quel periodo, voleva essere un ennesimo tentativo di tradurre la grande letteratura per un’arte fino a quel momento snobbata da intellettuali e ancora considerata da baraccone.

Altrettanto importante, la seconda parte del convegno dedicata a “L’Inferno in tv”, concentrata particolarmente su un famoso, quanto inedito in Italia, adattamento dei primi cinque canti della “Divina Commedia”, realizzati per la televisione inglese nel 1990 dal regista Peter Greenway. Quest’ultimo non smentisce la sua estetica sperimentale e con la tecnica elettronica di quegli anni, compone un film inquietante e originale. Alla sua proiezione seguiranno gli interventi dei docenti Pier Paolo Argiolas, Sylvie Cocco, Gianvito Distefano, Gonaria Floris, Giovanni Pirodda.

Elisabetta Randaccio

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