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Bosa, attentato incendiario contro il sindaco Mastino. Distrutte due auto

C’è stato un attentato incendiario nella notte contro il sindaco di Bosa, sulla costa occidentale, Luigi Mastino. Due auto della famiglia sono state bruciate. Si tratta di una 147, parcheggiata in via Lamarmora, di fronte alla casa di Mastino e di una Fiat 500, della moglie. Sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco. Gli amministratori sardi sono stati più volte nel mirino: minacce scritte, bombe artigianali e intimidazioni sono molto frequenti.

Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Macomer, guidati dal capitano Giuseppe Pischedda, proseguono a ritmo serrato ma si annunciano particolarmente difficili. Nella zona dove sono state bruciate le macchine non ci sono telecamere e nelle due auto, cosparse di liquido infiammabile prima dell’incendio, non sono state trovate tracce del materiale usato dai malviventi, avvantaggiati anche dall’orario, le 2 di stanotte, quando tutto il paese dormiva.

All’arrivo dei Vigili del fuoco del distaccamento di Macomer, dopo l’allarme dato dai coniugi, le auto erano già state completamente distrutte. Il sindaco, in carica da un anno e mezzo, non avrebbe dato piste percorribili dagli inquirenti: mai una minaccia o un alterco con nessuno durante la sua azione amministrativa.

La solidarietà. A stretto giro arrivano le prime dichiarazioni. Giuseppe Casti, presidente del Consiglio autonomie locali, esprime una “dura condanna per l’attentato ai danni del sindaco di Bosa al quale manifesto la solidarietà personale e del Cal. Gesti violenti come quelli che hanno colpito il sindaco di Bosa non possono essere in alcun modo tollerati”.

“Esprimo a mio nome e a quello del Partito dei Sardi piena solidarietà al sindaco di Bosa Luigi Mastino per il vile gesto intimidatorio che lo ha colpito – sottolinea Augusto Cherchi, consigliere regionale del PdS – Episodi di questo genere nei confronti del più alto rappresentante della città ci preoccupano e ci inducono a mantenere alta l’attenzione verso il nostro territorio al fine di prevenire atti insani e criminosi. Auspichiamo che le autorità competenti facciano luce rapidamente su questo ignobile episodio mirato a colpire chi, ogni giorno, dedica il proprio tempo alla gestione della cosa comune”.

“Piena solidarietà al sindaco di Bosa e ferma condanna per l’ennesimo atto intimidatorio nei confronti di un amministratore locale”. Interviene così il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau dopo l’ennesimo episodio di intimidazione nei confronti di un primo cittadino dell’isola.

“Quanto accaduto non può essere tollerato – aggiunge il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda – a Luigi Mastino rivolgo l’invito ad andare avanti con forza e coraggio, avendo ben presente che l’assemblea sarda è e rimarrà al fianco degli amministratori locali che non saranno lasciati soli. L’auspicio – conclude Ganau – è che vengano al più presto individuati i responsabili, chi commette atti di questo tipo, non può rimanere impunito”.

Il presidente Francesco Pigliaru e la Giunta regionale condannano con fermezza il gesto intimidatorio di questa mattina compiuto nei confronti del sindaco di Bosa. “L’esercizio di forme di violenza contro chi amministra in nome del bene pubblico è ancor più odioso e inaccettabile in un momento quanto mai delicato quale l’attuale. In simili frangenti di difficoltà continuiamo fermamente a credere che la forza della democrazia risieda nella coesione sociale, nella solidarietà, nella partecipazione intorno alle istituzioni pubbliche” ha affermato Francesco Pigliaru ribadendo, da Bruxelles dove presiede la Commissione Enve del Comitato delle Regioni, la sua vicinanza a Mastino e famiglia.

“Esprimo solidarietà a nome mio e di tutto il Partito Democratico nei confronti del sindaco di Bosa Luigi Mastino e dei suoi familiari per il vile attentato avvenuto nella notte”. Sono le parole del Segretario del PD Sardegna Renato Soru, che aggiunge: “Intimidire i rappresentanti dello Stato espressi dal voto dei cittadini significa intimidire ciascuno di noi, la nostra democrazia, il principio di rappresentanza e la legalità. Per questo deve essere forte l’indignazione di tutte le forze politiche e sociali che nel condannare questi gesti devono anche impegnarsi nel combatterli ogni giorno”.

“Tutta la mia solidarietà e della Giunta comunale di Alghero per il pesantissimo atto intimidatorio subito la scorsa notte. La comunità algherese è compatta nel condannare fermamente questo grave e preoccupante attacco”. Mario Bruno attesta la solidarietà a Luigi Mastino. “Non vi è alcun dubbio che l’istituzione bosana rappresenti un saldo presidio democratico che evidentemente costituisce un impedimento a quanti si collocano al di fuori delle regole. La città di Alghero è vicina a Luigi Mastino, alla sua famiglia e alla sua Amministrazione nella consapevolezza che vi sarà una pronta risposta delle Autorità preposte”.

“Il vile atto intimidatorio nei confronti del sindaco di Bosa offende l’intera comunità e merita una ferma, dura condanna collettiva”, lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia Sardegna. “A nome di Fi – prosegue l’esponente azzurro – esprimo il mio sentimento di vicinanza e di solidarietà al sindaco Mastino e ai suoi familiari, con l’auspicio che quanto prima i responsabili di questo gesto da vigliacchi siano assicurati quanto prima alla giustizia”. Solidarietà espressa anche dal capogruppo di Fi in Consiglio, Pietro Pittalis, il quale ha chiesto che lo Stato “risponda con determinazione”. “Poiché non possiamo limitarci alle parole – ha sottolineato Pittalis – chiediamo allo Stato di dare quella risposta decisa che è stata promessa da tempo e che ancora non ha avuto alcun seguito concreto. La Sardegna c’è, ci sono le comunità, le istituzioni sono schierate sul campo, ma ancora manca all’appello il Governo”.

“L’ennesimo tentativo di intimidazione di un amministratore locale in Sardegna da parte di criminali che evidentemente vorrebbero che i Comuni fossero gestiti nel loro interesse privato anziché nell’interesse generale di tutti i cittadini”. Lo dichiara, in una nota, Roberto Capelli, deputato del Centro Democratico. “Tutto il Centro Democratico sardo si stringe intorno al sindaco di Bosa e alla moglie e si augura che i delinquenti che hanno realizzato questo attentato nella notte siano assicurati alla giustizia al più presto e vengano duramente condannati: già è inaccettabile che si cerchi di fermare chi lavora con la violenza; ma lo è ancora di più se la violenza viene esercitata contro chi lavora nell’interesse di una comunità intera”, conclude Capelli.

I consiglieri regionali Emilio Usula e Paolo Zedda, anche a nome del Segretario del Partito Rossomori, Marco Pau, esprimono “la più ferma e risoluta condanna per gli atti di intollerabile intimidazione dei quali è stato vittima il Sindaco di Bosa, al quale manifestano tutta la loro personale solidarietà e quella del Gruppo Consiliare Soberania e Indipendentzia”. “Ribadiamo il nostro pieno sostegno agli amministratori locali – hanno aggiunto – sempre in prima linea nell’affrontare istanze e richieste dei cittadini, e auspichiamo vengano messe in atto tutte le misure idonee e tempestive per contrastare e impedire questi veri e propri attacchi al sistema democratico di rappresentanza e di convivenza civile che colpiscono e offendono tutta la comunità Sarda”.

Immagine d’archivio

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