Baunei, gli amministratori alla vecchina: “Cedi quel pezzo del tuo cortile, se no…”. A giudizio in tre

Richiesta di rinvio a giudizio per sindaco, assessore ai Lavori pubblici e capo dell’Ufficio tecnico: avrebbero “abusato dei loro poteri” contro un’anziana di 76 anni.

Una doppia richiesta di rinvio a giudizio travolge il Pd di Baunei, meno di 4mila abitanti al confine orientale dell’Ogliastra: a rischiare il processo sono il sindaco, Salvatore Corrias, e l‘assessore ai Lavori pubblici, Massimo Monni, accusati, insieme al capo dell’Ufficio tecnico Carlo Di Marco, di aver “abusato dei loro poteri” per indurre una vecchina di 76 anni a “cedere un pezzo del proprio cortile privato” a un concittadino. Un cortile che si trova nella frazione di Santa Maria Navarrese, il centro storico di Baunei (foto da www.muralesinsardegna.net).

Ai massimi dirigenti del Municipio è stato notificato il 3 marzo “l’avviso di fissazione dell’udienza preliminare” con l’accusa di indebita induzione. Ovvero, una variante della concussione, ma la sostanza non cambia: a fine anno, sindaco, assessore e funzionario dovranno presentarsi nel tribunale di Lanusei perché hanno tenuto sotto pressione un’anziana, convocata in Comune il 16 aprile 2012 per parlare di quel pezzo di terreno che Vincenza Moretti non voleva cedere. Perché il tribunale civile prima e la Procura poi, in una lunga battaglia legale con un vicino di casa, avevano sempre dato ragione alla donna, prosciolta anche dall’accusa di abuso edilizio per aver fatto sistemare un cancelletto a difesa della propria proprietà. Quindi Pietro Tegas – questo il nome del quarantenne che rivendicava invece la cessione del cortile – si era rivolto all’amministrazione Corrias chiedendo di intercedere a suo favore.

Solo che tra le richieste del vicino e il Comune si è messo in mezzo un registratore, portato dalla vecchina all’appuntamento con sindaco, assessore e funzionario del Comune. Una vecchina per nulla intimorita dalle minacce velate che diceva di aver subìto. Così, a pochi giorni di distanza dalla convocazione in Municipio, l’anziana si era rivolta a un avvocato che aveva sporto denuncia diventata, nel giro di un anno, tripla richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Nicola Giua Marassi.

Questi i passaggi salienti, cioè le frasi con le quali il sindaco su tutti aveva provato a convincere la donna a cedere un pezzo del proprio cortile. “Io non voglio fare atti di forza, li voglio evitare, però sappiate che potrei anche farli”. E ancora, visto che la vecchina insisteva nel difendere il proprio diritto di proprietà: “Facendo così, secondo me, zia Vince’, non risolvete le cose, le peggiorate – aveva detto Corrias -. Sapete cosa succede. Se il Comune, questo sia chiaro, si attiene a queste carte, deve intervenire”.

Adesso la palla passa in mano al gup di Lanusei. Ma non per decidere il destino del terreno conteso. Sindaco, assessore e funzionario del Comune rischiano il processo. E la pena per l’induzione indebita va da tre a otto anni di reclusione.

Alessandra Carta

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