Un cordone umano a protezione della comunità musulmana di Cagliari, per dimostrare la solidarietà a uomini, donne e bambini sempre più vittime di atteggiamenti discriminatori e razzisti: è l’appuntamento in programma venerdì nel capoluogo di fronte alla moschea di via del Collegio, nel quartiere Marina.
L’appuntamento è stato organizzato da un comitato spontaneo di cittadini, che denuncia una preoccupante deriva razzista verso gli immigrati e in particolare i musulmani. “Ormai da anni è in corso un’opera profonda e devastante di sdoganamento del discorso razzista e segregazionista; esso può assumere forme diverse, più o meno ‘presentabili’ a seconda dei media che lo veicolano e del pubblico che lo subisce, ma accomunate da un riferimento identitario violento, escludente e reazionario. A farne le spese sono le tante, diverse comunità di immigrati presenti nelle nostre città, come pure i migranti e i rifugiati di più recente approdo. Esse vivono in modi spesso simili, nella vita di ogni giorno, forme diverse di ostilità. Ma c’è un elemento che più di tutti suscita le manifestazioni più sfacciate e violente di xenofobia: l’essere una persona di religione islamica. Non importa a quale corrente religiosa aderisca, in che misura osservi i precetti del proprio credo, o da quale paese provenga: la donna, l’uomo, e spesso anche il bambino musulmano sono spesso descritti come potenziali minacce poste al cuore della ‘nostra’ sicurezza, un pericolo che ciascuno di loro rappresenterebbe in quanto individuo, oltreché come membro di una comunità irriducibilmente lontana dai ‘nostri’ valori”.
Da queste considerazioni è nata l’idea del sit- in di sostegno alla comunità islamica cagliaritana, idea che ha già raccolto l’adesione di cittadini, associazioni e comitati. L’appuntamento è per venerdì 29 giugno, poco prima della preghiera delle 13.30, nei pressi della moschea di Cagliari in via del Collegio. “Ci stringeremo fisicamente, formando un cordone umano, attorno ai fedeli presenti al consueto rito del venerdì, per esprimere loro la nostra vicinanza e solidarietà, la nostra opposizione di cittadini italiani o stranieri, atei o credenti di qualunque fede, contro ogni tentativo di capitalizzare la paura a discapito di intere comunità di donne e uomini che vivono nella nostra città e la rendono più ricca e più bella”.