Barista suicida, tre indagati. Il legale: “Il cerchio si può allargare”

“Riteniamo che i tre indagati per la morte di Michela siano suoi coetanei frequentati prevalentemente negli ambienti di Porto Torres, ma siamo intimamente convinti che questo sia solo il primo passo e che presto il cerchio si possa allargare”. Così all’ANSA l’avvocatessa Arianna Denule, legale della famiglia di Michela Deriu, la giovane barista di Porto Torres che si è suicidata a La Maddalena, dove aveva trovato ospitalità a casa di un’amica a pochi giorni da una misteriosa rapina subita nella sua città mentre rientrava dal lavoro. “I genitori di Michela sono stati già ascoltati e hanno riferito tutto ciò che avevano da dire, ora possiamo solo aspettare – spiega l’avvocata Denule – ma faremo qualsiasi cosa per sapere la motivazione reale che ha portato la ragazza a un gesto così estremo. Vogliamo che venga fatta piena luce sulla vicenda e auspichiamo che venga quanto prima stabilito il reale responsabile dei tre capi di imputazione, compresa la tentata estorsione”. Parole che confermerebbero, in qualche modo, i sospetti degli investigatori, anche se “la maggior parte delle informazioni, per ora, le apprendiamo dagli organi di stampa – precisa l’avvocata – Aspettiamo di poter conoscere le carte e di poterci confrontare con gli inquirenti. Sono molto soddisfatta del lavoro della Procura e degli investigatori – sottolinea – stanno lavorando con grandissima serietà. Siamo sicuri che il quadro potrà presto essere più chiaro”.

La madre della vittima. Poche parole strozzate davanti al microfono e la voglia di giustizia aggrappata alla fiducia nel lavoro degli inquirenti. Così Barbara Deriu, la madre di Michela, ha risposto alle domande del Tg3 della Sardegna. “Non ho niente da dichiarare oltre al fatto che mi è mancata una figlia nel modo più brutto che una mamma possa immaginare – ha detto -, ci sono gli inquirenti che stanno lavorando. Noi abbiamo un nostro legale, perciò qualunque dichiarazione viene fatta tramite lui. Siamo fiduciosi nel lavoro degli investigatori”.

 

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