“Banda Mesina”, condanne per 120 anni di carcere ai 20 imputati

Oltre 120 anni di carcere ai 20 imputati. È la sentenza di condanna pronunciata questo pomeriggio a Cagliari all’interno del processo-bis nato dall’inchiesta sulla presunta banda capeggiata da Graziano Mesina, sfociata in un blitz dei Carabinieri che nel giugno 2013 arrestarono 25 persone in tutta l’Isola e altre in varie parti d’Italia. La sentenza non riguarda, però, i capi dell’organizzazione sgominata: l’ex primula rossa, l’avvocato Corrado Altea, Gigino Milia e Vinicio Fois hanno scelto la strada del dibattimento e sono ora a processo davanti al collegio della seconda sezione penale del Tribunale del capoluogo.

In 20 invece, tra i quali i nipoti e l’autista di Mesina, avevano optato per farsi giudicare direttamente dal Gup Cristina Ornano, che oggi ha letto la sentenza nell’aula della Corte d’Assise. Un’udienza di camera di consiglio celebrata a porte chiuse, con un nutrito dispiegamento di forze dell’ordine a presidiarne l’interno. Sostanzialmente accolte le richieste del procuratore aggiunto Gilberto Ganassi, anche se per qualche imputato è caduta l’associazione a delinquere. Tutti sono stati condannati a pene oscillanti tra gli 11 e i due anni. Le condanne più pesanti sono arrivate a Antonio Mascia (11 anni), Giovanni Antonio Musina (9 anni), Guido Brignone (9 anni) e ai calabresi Domenico Scordo (9 anni) e Giovanni Morabito (8). Graziano Mesina, tra i più famosi banditi sardi del dopoguerra, era stato arrestato all’alba del 10 giugno di due anni fa dai Carabinieri con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e altri gravi reati. Tra i venticinque arrestati nell’operazione della Dda di Cagliari, non tutti hanno avuto contestato il reato associativo. Conosciuto per le sue numerose evasioni (ventidue, di cui dieci riuscite) e per il suo ruolo di mediatore nel sequestro del piccolo Farouk Kassam, l’ex primula rossa, 73 anni, dopo aver scontato 40 anni di carcere ed averne trascorso cinque da latitante e 11 agli arresti domiciliari, era tornato libero il 25 novembre 2004, avendo ottenuto la grazia dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ora da due anni è in regime di custodia cautelare in carcere: il suo processo riprenderà a settembre.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share