Banda larga. La giacca del funzionario romano? Un contenitore di tangenti

Il sistema era semplice ed efficace. Il funzionario giungeva da Roma a Cagliari periodicamente per controllare, per conto della società ministeriale, che i lavori dati in subappalto fossero stati svolti in modo corretto. Il suo parere era indispensabile per procedere al pagamento. Sempre “dimenticava” la sua giacca in un ufficio dell’azienda che avrebbe dovuto controllare. E si aspettava di ritrovare a suo ‘interno 5000 euro in contanti. In questo modo un solo imprenditore – che ora ha deciso di collaborare con la giustizia – in pochi anni gli avrebbe versato mazzette per 80mila euro.

L’inchiesta è condotta dal pm di Cagliari Emanuele Secci e riguarda i lavori eseguiti tra il 2008 e il 2010 per la posa della banda larga in Sardegna. Adesso ci sono tre indagati: il funzionario della Infratel (e titolare della famosa giacca) Nicola Tenaglia e  Michele Ragni e Luciano Tracucci, tecnici della Imet, una delle ditte appaltatrici (che a sua volta dava i lavori in subappalto a imprese isolane).

L’ipotesi accusatoria è, in parole povere, che i lavori siano stati realizzati malissimo. Con scavi meno profondi del dovuto, con cavi privi di protezione. E con dichiarazioni false, per esempio per attestare che era stato rimosso dell’asfalto (con la conseguente levitazioni dei costi) anche se i cavi erano stati sistemati in una strada sterrata. La cifra esatta della concussione continuata e della truffa aggravata (queste le accuse) non è stata calcolata esattamente. Ma si tratta certamente di svariati milioni di euro.

A far scattare le indagini è stato tre anni fa Stefano Piga, un imprenditore del movimento terra che ha avuto un subappalto dalla Imet. E’ stato lui a raccontare il “metodo della giacca” e a chiarire le modalità della truffa.

Secondo un’inchiesta de l’Unione sarda la Infratel (la società del ministero delle Infrastrutture affidataria dei lavori), pagava alla Imet 47 euro per ogni metro lineare, e la Imet dava alle aziende subappaltatici, che effettivamente eseguivano i lavori, 23 euro. Chiedendo anche di svolgere relazioni tecniche generiche, in modo da poterle integrare con altre voci utili a accrescere il costo delle opere.

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