Attentato contro militari italiani in Iraq, ferito anche un paracadutista di Orroli

L’orrolese Paolo Piseddu è uno dei cinque feriti nell’attentato contro i militari italiani in Iraq. L’incursore dell’esercito vive a Siena e presta servizio nel Nono reggimento d’assalto paracadutisti ‘Col Moschin‘ di Livorno. Assieme a un collega dello stesso reggimento e a tre mariani delle forze speciali sono stati colpiti da un esplosione nel nord dell’Iraq, vicino Kirkuk. Due dei militari sono stati feriti alle gambe, Piseddu avrebbe riportato una ferita all’addome. L’attentato è avvenuto due giorni prima del sedicesimo anniversario della strage di Nassiriya.

Le indagini sull’attentato sono state affidati ai carabinieri del Ros. Secondo i primi accertamenti l’attentato è avvenuto ieri alle 11, ore locali, a circa un centinaio di chilometri da Suleymania a nord dell’Iraq. Gli italiani fanno parte di una task force ed erano impegnati in un’attività a supporto della Special Tactic Unit dei Peshmerga, i combattenti curdi in prima linea contro l’Isis. Il convoglio era composto da mezzi blindati e a piedi si trovavano anche alcuni militari. Gli italiani sono stati investiti dall’esplosione di uno Ied, uno di quegli ordigni esplosivi improvvisati che hanno mietuto vittime in Afghanistan e in Iraq. Non un attentato mirato agli italiani, quindi, ma un ordigno improvvisato che avrebbe potuto colpire chiunque. La deflagrazione ha investito cinque incursori italiani. Due hanno riportato solo abrasioni e microfratture e sono subito stati giudicati fuori pericolo, mentre gli altri tre sono rimasti gravemente feriti: uno di loro avrebbe perso le dita di un piede, l’altro avrebbe subito la parziale amputazione delle gambe, mente il sardo ha riportato una ferita all’addome. I cinque militari sono stati subito soccorsi e trasportati dagli elicotteri americani della coalizione anti-Isis in un ospedale da campo a Baghdad. In queste ore si deciderà il trasferimento in Italia.

Paolo Piseddu aveva lasciato da tempo la Sardegna per andare a vivere a siena. A Orroli, suo paese d’origine, vivono il padre e la madre, entrambi in pensione, un fratello e una sorella. sono conosciuti in paese, ma tutti li descrivono come persone molto riservate.

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