“L’assistenza sanitaria a Oristano ormai è un lusso per pochi”. È la denuncia contenuta nella petizione promossa dal Comitato per il diritto alla salute della Provincia di Oristano, nato con lo scopo di dare voce ai cittadini che hanno bisogno e diritto alle cure. Alla base dei disagi la “intollerabile situazione in cui versano ormai da troppo tempo i servizi sanitari della Assl di Oristano, sia a livello territoriale che ospedaliero”. La raccolta di firme arriverà anche nelle piazze di 30 paesi e città della provincia sabato 24 ottobre, mentre alle finestre delle abitazioni saranno esposti dei lenzuoli bianchi in segno di protesta.
“Dimezzati nel personale e nei mezzi, ambulatori e ospedali pubblici e privati convenzionati non forniscono risposte adeguate ai bisogni della popolazione della provincia. Per poter affrontare i problemi di salute nostri e dei nostri familiari – si legge nella petizione – siamo così costretti a rivolgerci ad ambulatori e strutture private, anche fuori provincia, e a sobbarcarci onerose parcelle e trasferte. Una soluzione impraticabile per chi non ha la possibilità di affrontare pesanti spese e disagi. Una disparità che è esattamente il contrario di quanto previsto nella nostra costituzione”.
Da qui la decisione di avviare una raccolta di firme in calce a un articolato documento da inviare ai rappresentanti delle istituzioni responsabili ai vari livelli della gestione della sanità in Sardegna e in Provincia: presidente e assessore alla sanità della Regione, presidenti del consiglio e della commissione sanità del consiglio regionale, direttori di Ats e Areus, direttore dell’Assl di Oristano, presidenti dei Comitati di distretto e tutti i sindaci dei comuni della provincia di Oristano. A loro il comitato chiede di assumere ogni iniziativa finalizzata a ottenere: “l’abbattimento delle liste d’attesa per visite specialistiche e accertamenti diagnostici e l’adeguamento alle esigenze di un bacino d’utenza di livello provinciale dell’organizzazione dei servizi territoriali e ospedalieri, anche con l’indizione immediata dei necessari concorsi e con l’arruolamento delle figure subito disponibili”.