Anziano muore dopo l’incidente, battaglia legale per il risarcimento

Un anziano travolto da una vettura mentre attraversa la strada sulle strisce, il trasporto in ospedale e la morte quattro giorni dopo, un automobilista indagato per omicidio stradale e un’assicurazione che da un anno e mezzo non intende risarcire, se non in minima parte, i familiari della vittima. Sono gli elementi della vicenda denunciata dai legali dello Studio 3A che rappresentano i familiari di Francesco Mulas, 80 anni, pensionato travolto da un’auto il 23 settembre del 2016 a Decimomannu e morto quattro giorni dopo in ospedale a Cagliari. Il conducente dell’auto, una Opel Corsa fu indagato per omicidio stradale dalla Procura di Cagliari. Dal giorno della morte del pensionato i familiari stanno cercando di ottenere il risarcimento, scontrandosi però con la compagnia assicurativa dell’automobilista, Groupama che, dopo solleciti, ha proposto loro un accordo al 50%. Secondo i legali dello Studio 3A non ci sarebbe “nessun dubbio sulle responsabilità dell’automobilista, vista anche la relazione della polizia municipale.

“Per quanto attiene alla ricostruzione della dinamica del sinistro – si legge nella relazione fornita dai legali – si è potuto ricostruire che il veicolo Opel Corsa condotto da C. P. percorreva la via Nazionale in direzione Assemini Villasor – Decimomannu quando il conducente, giunto in prossimità dell’attraversamento pedonale, per distrazione e per la scarsa visibilità dovute alla poca luce e alla pioggia che cadeva in quel momento, non si avvedeva della presenza del pedone che attraversava sulle strisce pedonali e lo travolgeva, scaraventandolo sulla carreggiata a circa due metri dal marciapiede e a 1,5 metri dalla fine delle strisce pedonali”. Dopo la morte dell’anziano la Procura ha disposto l’autopsia con la quale si accertava che “la morte di Francesco Mulas è da mettere in rapporto causale con il sinistro stradale di cui rimase vittima il 23 settembre 2016”. I familiari dell’anziano si sono quindi rivolti allo Studio 3A che “nonostante la palese evidenza dei fatti, si è trovato di fronte al muro di gomma eretto inspiegabilmente dall’assicurazione della vettura, Groupama – spiegano i legali -. Prima, a maggio, la compagnia ha denegato la richiesta dei danni morali per la perdita del proprio caro, sostenendo che la dinamica non era stata ancora chiarita, e poi, quando Studio 3A ha acquisito e inviato a Groupama anche tutti gli atti relativi al procedimento penale, compreso il verbale delle autorità, quest’ultima ha iniziato una lunga “melina”.

Al punto che il 27 febbraio ci siamo visti costretti a procedere con un formale reclamo indirizzato all’Istituto di Vigilanza sulle assicurazioni, per manifesta violazione dei termini di tempo previsti dal Codice delle Assicurazioni”. Immediata la risposta della compagnia assicurativa. “Groupama finalmente si è fatta viva comunicando, ma in via solo informale, per telefono, che non è disposta a risarcire più del 50 per cento della somma di cui pure i familiari avrebbero diritto sulla base delle tabelle del tribunale di Milano – sottolineano i legali -. Motivo? Il quadro clinico cardiopatico pregresso della vittima”. “Ci troviamo di fronte a un vergognoso caso di mala assicurazione che non possiamo non denunciare – commentano il Ermes Trovò, presidente di Studio 3A, e il Michele Baldinu – Prima la compagnia non risponde o non si fa trovare e poi, di fronte al rischio di una sanzione da parte dell’Ivass, se ne esce con una tesi pretestuosa e quasi offensiva: è vero che il signor Francesco soffriva di una coronaropatia, ma è anche vero che era sotto controllo e che avrebbe potuto vivere chissà ancora quanto se non fosse stato investito. Come ha stabilito lo stesso medico legale, le lesioni traumatiche conseguenti all’incidente sono state determinanti nel far precipitare il quadro clinico. La verità è che Groupama, con lo stratagemma ormai tristemente noto adottato dalle compagnie di assicurazione, sta facendo di tutto per portare all’esasperazione i danneggiati sperando che accettino risarcimenti al ribasso”.

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