Anno giudiziario, l’allarme di Onni: “Migranti e carenza di organico”

“Il problema più rilevante nel distretto di Cagliari è costituito dalla iscrizione di un numero inaspettato di cause dei richiedenti asilo che ha mandato al collasso la organizzazione del tribunale”. È il flusso di arrivi dei migranti (10mila nel 2016) il principale fattore di ingolfamento della giustizia sarda, soprattutto nel Tribunale di Cagliari”. Lo ha detto il presidente vicario della Corte d’Appello, Antonio Onni, nella sua relazione d’apertura dell’Anno giudiziario del distretto della Sardegna.

Un fenomeno sottolineato anche dal procuratore generale, Roberto Saieva, che ha ricordato inoltre l’incremento delle attività nelle procure minorili: “Le iscrizioni degli affari civili – ha precisato – hanno subito un incremento del 33% nella Procura dei minori di Cagliari e del 57% in quella di Sassari. L’aumento è dovuto soprattutto alla crescita esponenziale degli ingressi dei minori stranieri non accompagnati”. Le Procure hanno identificato e perseguito due scafisti nel primo semestre dell’anno.

Onni ha poi rimarcato le difficoltà della gestione della giustizia penale nel tribunale di Tempio e Lanusei a causa delle carenze nell’organo dei giudici chiamati a gestire importanti processi come quelli sull’inquinamento dell’area del Poligono di Quirra e sull’alluvione di Olbia. Per far fronte all’emergenza – ha sottolineato il presidente – si è fatto ricorso alle applicazioni distrettuali di magistrati, spostati dove c’era bisogno. Ridotte le pendenze nelle Corti d’Appello di Cagliari e Sassari, con risultati “eccellenti” a Oristano e Nuoro e “buoni” a Tempio.

“Il fenomeno criminale più rilevante – ha aggiunto Onni – almeno come numeri, è costituito dalla droga sia come coltivazione che come traffico organizzato”. Oltre ai problemi di logistica e organico è poi emerso un problema tecnologico: su 1.250 computer è ancora presente un sistema operativo non aggiornato, con anche molti pc obsoleti che spingono vari giudici a continuare a produrre atti cartacei scritti a mano. Presente alla cerimonia l’ex ministro della Salute, Renato Balduzzi, componente del Csm, che ha espresso dispiacere perché ancora non si sia riusciti a nominare il procuratore di Cagliari.

Tribunale ad Olbia
La richiesta di ammodernamento in Gallura, in seno alla riforma nazionale della geografia giudiziaria, è stata formulata, durante l’inaugurazione dell’Anno giudiziario, dal rappresentante regionale presso il Consiglio nazionale forense, avv. Priamo Siotto, il quale ha parlato di “mutate condizioni geografiche, economiche sociali, pongono oggi la Città di Olbia quali uno dei centri più importanti non solo della Gallura ma dell’intera Regione. Si pone dunque con imminenza il problema dell’istituzione di un ufficio giudiziario nella Città di Olbia”, lo ha sottolineato il Comitato civico per l’istituzione del tribunale ad Olbia.

“Per la prima volta nella storia della rivendicazione del Tribunale di Olbia – ha sottolineato il presidente del Comitato, avv. Ciriaco Pileri – nell’assise più importante della giustizia isolana si è fatto pieno ed integrale riferimento ed auspicio che la città di Olbia venga dotata di ciò che ‘per giustizia’ le spetta da decenni: il tribunale. Lo rivendichiamo a gran voce, auspicando che la classe politica e la magistratura operino le scelte che competono loro, dando, così, voce alle richieste del Consiglio dell’Ordine degli avvocati locale e di tutta la cittadinanza gallurese che si è espressa con un movimento ‘di piazza’ raccogliendo oltre 20.000 firme a mezzo del nostro Comitato”.
Avvocati di frontiera
“Siamo un tribunale di frontiera, l’arrivo degli immigrati ha completamente rivoluzionato il carico della giustizia: ci sono le richieste d’asilo, dello status di rifugiato, e tutte queste persone usufruiscono del patrocinio a spese dello Stato perché ovviamente non hanno i mezzi”. Così la presidente dell’Ordine degli avvocati di Cagliari, Rita Dedola, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Tutto ciò ha comportato un aumento di carichi anche per quanto riguarda i Consigli degli ordini, in particolare quello di Cagliari che ha almeno 300 istanze alla settimana, oramai da oltre un anno, ciò comporta anche un carico per la giustizia civile”, ha spiegato. Oltre a ciò, ha aggiunto, “c’è il problema dei minori non accompagnati di cui gli avvocati si occupano gratuitamente”. Insomma: “Questa non è più un’emergenza, bensì qualcosa che va affrontato a livello strutturale, riorganizzando gli uffici giudiziari”.

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