Amianto, sciopero della fame di Garau (Afeva Sardegna) a Roma

Un presidio silenzioso e lo sciopero della fame per chiedere al Governo e al Parlamento l’approvazione di una legge “giusta, equa e chiara”, che affermi i diritti “ora negati” ai militari e i civili del comparto Difesa e della sicurezza nazionale esposti e vittime dell’amianto e altri fattori nocivi, “senza l’erosione di quelli già riconosciuti”. Il sit-in sarà attuato lunedì 11 dicembre dai presidenti di Afeva Sardegna, Salvatore Garau, e di Afea nazionale, Pietro Serarcangeli, davanti alla Camera dei Deputati. Da qui Garau inizierà lo sciopero della fame “che proseguirà ad oltranza”, assicura lui stesso all’ANSA.

Il giorno successivo, martedì 12, dalle 15 alle 19, sempre in piazza Montecitorio, ci sarà la mobilitazione generale, indetta dal Coordinamento Amianto pro Comparto Difesa, con la partecipazione di associazioni, familiari del personale attivo e dei militari in congedo. “Chiediamo che il Governo e il Parlamento restituiscano il giusto peso al patto sigillato col giuramento di assoluta di fedeltà alle istituzioni Repubblicane, alla Costituzione e alla Repubblica – spiega Garau – sollecitiamo una normativa rigorosa che superi l’attuale matassa intricata fatta di singole norme che si sono succedute negli anni e che hanno da un lato tutelato e disciplinato gli esposti e i malati e dall’altro gli hanno negato il riconoscimento dato invece ad altre categorie. Siamo anche delusi dalla Commissione Uranio perché da quei lavori non è arrivato né un centesimo né una riga di legge che vada a favore del riconoscimento amministrativo. Ora – annuncia – c’è un’opportunità: inserire una norma nella legge di stabilità 2018”.

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