Alluvione Capoterra, i pm chiedono tre condanne e cinque assoluzioni

Tre richieste di condanna per il solo reato di omicidio colposo e l’assoluzione per tutti dal reato di inondazione colposa. Queste le richieste formulate dai pubblici ministeri Guido Pani e Daniele Caria al termine della requisitoria nel processo a Cagliari per l’alluvione del 22 ottobre 2008 a Capoterra, costata la vita a quattro persone, morte a seguito del nubifragio che colpì la cittadina ad una ventina di chilometri dal capoluogo sardo.

Un anno e otto mesi sono stati sollecitati per Giovanni Calvisi, presidente della cooperativa Poggio dei Pini, Antonio Deplano e Sergio Virgilio Cocciu, rispettivamente direttore e funzionario del Genio Civile. Assoluzione, invece, per gli altri cinque imputati perché il fatto non sussiste o perché il fatto non costituisce reato. Spicca la richiesta di assoluzione per l’ex sindaco di Capoterra, Giorgio Marongiu, accusato di non aver preso provvedimenti idonei dopo l’allerta meteo. “Possono essere mossi degli appunti sul sindaco – ha spiegato il pm Guido Pani – ma bisogna tener conto delle condizioni su cui si è mosso. Dunque non ce la sentiamo di chiederne la condanna”.

Ribadita la richiesta di assoluzione anche per gli ex capi compartimento regionali dell’Anas, Giorgio Carboni e Bruno Brunelletti (indagati per omicidio colposo e inondazione colposa per la mancata demolizione di un ponte), Gian Battista Novella (funzionario Genio civile) e Sergio Carrus (Protezione civile). Dopo quattro anni e mezzo di processo si è dunque chiuso il dibattimento davanti al collegio della prima sezione penale del Tribunale di Cagliari presieduto da Claudio Gatti. Le arringhe dei difensori inizieranno dopo le parti civili, a partire dalle udienze del 28 novembre e del 5 dicembre prossimi.

In quella tragica giornata morirono Speranza Sollai, annegata nella sua abitazione, Licia Zucca e suo genero Antonello Porcu, inghiottiti da una piena mentre viaggiavano in auto nei pressi di Poggio dei Pini, e Annarita Lepori, travolta dalla furia del Rio San Girolamo ormai fuori controllo.

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