Alluvione 2013, i testi: “Mai fatta la pulizia dei canali a Olbia”

La pulizia dei canali a Olbia non era stata fatta e l’iter di aggiudicazione della gara d’appalto bandita dal Comune non si era ancora concluso. E’ quanto emerso oggi in Tribunale a Tempio Pausania al processo per le morti e i danni causati dall’alluvione del 18 novembre 2013 che per gli episodi di Olbia vede sul banco degli imputati l’ex sindaco Gianni Giovannelli e i tre funzionari comunali Antonello Zanda, Gabriella Palermo, Giuseppe Budroni (oggi tutti presenti in aula), accusati di omicidio colposo, disastro ambientale e mancata attivazione delle procedure d’allarme. Davanti al procuratore Domenico Fiordalisi, hanno sfilato sette dipendenti comunali che hanno illustrato l’iter di aggiudicazione della gara d’appalto bandita dal Comune di Olbia per la pulizia dei canali. Quegli stessi canali che la sera del 18 novembre 2013 non riuscirono a far fronte alla furia dell’acqua, che poi invase interi quartieri, provocando nove morti. In aula, davanti al giudice Gemma Cucca, è emerso come la procedura della gara d’appalto, avviata nel 2012, non era stata conclusa anche per l’assenza del certificato dei carichi pendenti dell’azienda aggiudicataria della gara, secondo quanto riferito dai testimoni, mai inviato dal Tribunale di Tempio Pausania. Ma in attesa della conclusione dell’iter amministrativo, i lavori di pulizia dei canali non furono effettuati, neanche dopo il sollecito inviato dal comandante della Polizia municipale. L’udienza è stata rinviata al 12 febbraio prossimo.