Assolto per non aver commesso il fatto. E’ questa la sentenza pronunciata nel primo pomeriggio dai giudici della Corte d’assise di Nuoro nei confronti di Sergio Taioli, il 31enne di Sorgono a processo per concorso anomalo nell’omicidio dell’allevatore di Orune (Nuoro), Cisco Chessa, ucciso con sei colpi di fucile il 18 maggio del 2005, nell’ambito di una faida che ha insanguinato il paese barbaricino.
Taioli, per cui il Pm Andrea Vacca aveva sollecitato 14 anni di carcere, era entrato nell’inchiesta come presunto responsabile di un attentato contro la casa di un compaesano avvenuto l’1 aprile 2005. Ad incastrarlo era stato il fucile calibro 12 che gli era stato sequestrato pochi giorni dopo. Gli esami del Ris accertarono che l’arma era stata usata per il delitto Chessa un mese e mezzo dopo.
Secondo la pubblica accusa, il 31enne di Sorgono non avrebbe sparato direttamente a Chessa, ma avrebbe passato il fucile a terzi e non ha mai fatto i nomi delle persone a cui ha dato l’arma per “paura di ritorsioni”. Questa mattina i difensori d Taioli, gli avvocati Gianluigi Mastio e Luigi Concas, nella loro arringa hanno smontato la tesi del pm, ribadendo quanto già sostenuto nella precedente udienza, cioè il vuoto probatorio assoluto e la mancanza di prove che collegherebbero la faida di Orune a Taioli. I due legali hanno inoltre giudicato “asimmetriche” le tesi del Pm e quella dei legali di parte civile Angela Nanni e Michele Mannironi. Il Pm Andrea Vacca si è riservato di decidere se ricorrere o meno in appello.