Allarme terrorismo, ma le nostre Ramblas sono sicure

Gli attentati a Barcellona hanno alimentato ulteriormente la preoccupazione per nuove azioni terroristiche e messo ancora in luce il problema sicurezza in Europa e in Italia. Anche in Sardegna, nonostante la sua posizione geografica che impedirebbe comunque agli eventuali attentatori di allontanarsi velocemente e abbandonare l’isola, il livello di allerta si è alzato in tutti i principali centri. La settimana scorsa, poche ore dopo gli attentati, nelle varie Prefetture dell’isola si sono tenuti in gran fretta “Comitati di ordine e sicurezza pubblica” per fare il punto sulle misure già adottate, dopo i precedenti episodi, e sugli eventuali accorgimenti da prendere o studiare per il futuro: dai controlli in porti e aeroporti, alle barriere in cemento contro le incursioni di mezzi pesanti e auto sulla folla.

In tutti gli incontri è stata ribadita la necessità di effettuare sempre più controlli, soprattutto negli scali portuali e aeroportuali. Ad esempio all’aeroporto di Cagliari-Elmas la Polaria già da tempo sta effettuando non solo controlli campione, ma verifiche attente sui bagli in arrivo e in partenza. Discorso analogo al porto di Cagliari dove i viaggiatori vengono controllati all’arrivo in Sardegna, cosa che viene fatta anche negli altri porti dell’Isola, ma soprattutto in partenza vista la presenza di migranti che spesso lasciando il territorio. Un controllo minuzioso documentale di ogni viaggiatore che spesso non viene gradito.

Sempre nel porto, particolare attenzione viene prestata all’arrivo delle navi da crociera con migliaia di turisti. Le aree vengono bonificate, ispezionate dagli artificieri per verificare la presenza di ordigni e gli sbarchi vengono seguiti anche dalle unità Uopi, le Unità operative di pronto intervento della polizia di stato, create ad aprile del 2015 dopo gli attentati di Parigi. Alta anche l’attenzione per le manifestazioni sportive, i concerti e tutti gli eventi con tanto pubblico dove è sempre presente una pattuglia delle forze dell’ordine e vengono eseguiti controlli di borse e zaini.
Ma nel Capoluogo, e presto anche negli altri centri della Sardegna dove si svolgeranno manifestazioni, arriveranno i dissuasori mobili o fissi.

A Cagliari di fatto sono già presenti le barriere in cemento. Le fioriere piazzate in via Manno, in piazza Garibaldi, all’ingresso di Corso Vittorio Emanuele non servono solo per abbellire la strada, ma anche a bloccare il passaggio di mezzi pesanti ad alta velocità. Anche quelle, tanto criticate, in via Roma, solo da qualche giorno chiusa al traffico, hanno lo stesso scopo. Gli accessi sono stati testati dalla polizia municipale e dai vigili del fuoco, e consentono l’accesso a mezzi di soccorso o a piccoli furgoni per il carico scarico. Non un accesso diretto a velocità sostenuta, ma rallentato a causa della presenza dei dissuasori. Le Ramblas cagliaritane, quindi, sono “sorvegliate speciali” già messe in sicurezza. Ulteriori blocchi, mobili o fissi, potranno essere inseriti, a seconda dei casi, per le altre manifestazioni in cui è prevista la massiccia partecipazione dei cittadini. A Nuoro ci potrebbe essere questa possibilità durante il Redentore. La Questura sta infatti valutando di inserire per l’occasione dei blocchi stradali mobili.

Ma.Sc.

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