Aggressione razzista a Sassari: giovane migrante pestato a sangue

Un giovane migrante è stato pestato a sangue da un branco di almeno cinque ragazzi a Sassari. L’aggressione è avvenuta ieri a tarda serata all’incrocio fra corso Cossiga e viale Berlinguer. Il giovane 22enne della Guinea, arrivato in città come rifugiato e ora studente, ha incrociato un gruppo di ragazzi, e uno di loro gli ha sferrato una gomitata. “Perché fai questo?”, gli ha chiesto sorpreso il 22enne. “A casa mia faccio quello che voglio, se non ti sta bene tornatene a casa tua”, gli ha risposto l’aggressore, assestandogli un pugno al volto. Poi il branco si è scagliato contro di lui massacrandolo di botte. Le urla di alcune ragazze hanno attirato i numerosi passanti. Un uomo alla guida di un furgone ha fermato il mezzo per la strada ed è intervenuto per evitare che il pestaggio continuasse. Sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia locale e una pattuglia della squadra Volanti della Questura.

Il giovante migrante è stato soccorso dal 118 e portato con un’ambulanza al Pronto soccorso, dove gli è stata riscontrata una frattura scomposta del setto nasale. Gli agenti della Polizia locale, guidati dal comandante, Gianni Serra, hanno raccolto le numerose testimonianze delle persone che hanno assistito al pestaggio, e stanno cercando ulteriori riscontri per risalire all’identità dei ragazzi che hanno pestato il giovane straniero. Gli agenti stanno confrontando il racconto del ragazzo aggredito con quelli dei testimoni. Indagini serrate che hanno come supporto le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza installato nella zona: ci sono le telecamere del liceo davanti al quale è avvenuto il pestaggio, e quelle posizionate nei vicini giardini pubblici dove i componenti del branco potrebbero essere passati dandosi alla fuga. Secondo le prime testimonianze, dopo l’aggressione il branco sarebbe scappato via esultante, continuando a lanciare insulti e accuse contro il ragazzo straniero. Il gruppo di violenti si è allontanato di corsa verso i giardini pubblici di via Tavolara, che si trovano proprio a due passi.

“Questo clima di intolleranza è alimentato da esponenti del governo nazionale”. L’ha detto il sindaco di Sassari, Nicola Sanna (Pd), incontrando a Palazzo Ducale il 22enne. Condannando il gesto, il primo cittadino ha indicato le tensioni politiche a livello nazionale fra le cause di tanta violenza. “Nessun episodio deve essere sottovalutato – dice – si sta lavorando per assicurare alla giustizia i colpevoli e per isolare le frange estremiste e violente presenti in città”. “A Sassari – chiarisce – non c’è posto per episodi di discriminazione”. Il ragazzo, arrivato in città come rifugiato, è titolare di protezione internazionale e partecipa a un progetto Sprar del Comune. “Sono profondamente addolorato, questo ragazzo nella sua giovane vita ha già affrontato difficoltà inimmaginabili – sottolinea il sindaco – e mi addolora ancora di più dover condannare per la seconda volta nel giro di pochi giorni avvenimenti che, nella loro diversità, sono segno di un clima di intolleranza alimentato da esponenti del governo nazionale”.

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