Aggiudicato l’abito del Campiello. Michela Murgia: “Ora rivestiamo la Sardegna”

Mille duecento cinquanta e uno, e due, e tre: aggiudicato. E’ stato battuto alle 22.20  il pezzo forte della vendita all’asta pensata per finanziare la campagna elettorale di Sardegna Possibile: si tratta dell’abito che ha accompagnato Michela Murgia nella passerella del premio Campiello tre anni fa, un tubino in seta grigia e maglina nera taglia 46 firmato dallo stilista algherese Antonio Marras, del valore di tremila euro, che è stato battuto per 1250 euro da una base di partenza di mille dopo una breve trattativa fra tre aspiranti acquirenti.

“Mi hanno chiesto se con questa idea credevo di mettere in vendita una reliquia di Nostra Signora – scherza la Murgia nel presentare il suo abito – sono sicura che per molte donne un vestito di Marras sia davvero come una reliquia preziosa”. La singolare iniziativa è stata organizzata all’interno dell’evento “Già fa”, giornata di dibattiti e approfondimenti sui temi cari a Sardegna Possibile come energia, mobilità, cultura, filiera alimentare, economia, ospitata nella fattoria Balletto-Campagnolo a Sa Illetta,  a Cagliari

. “L’abito che oggi ho messo all’asta ha un grande valore per me – ha detto la Murgia, candidata alla presidenza della Regione Sardegna – ma la nostra terra vale di più. E oggi è il momento di fare il vestito alla Sardegna”.

Oltre all’abito di Antonio Marras sul banco anche le opere di 24 tra artisti e artigiani che hanno messo in vendita quadri, fotografie, sculture, gioielli e ceramiche: giovani soprattutto, ma anche grandi nomi dell’arte isolana come Pinuccio Sciola che ha donato alla causa Sardegna Possibile due sculture, “Città sonora” e “Pietra sonora”.

“Gli artisti hanno sempre avuto l’ambizione di cambiare il mondo – precisa Mariano Chelo, pittore di Bosa che ha messo all’asta un suo dipinto astratto – quando mi chiedono una mano per progetti validi e intelligenti sono sempre disponibile. Sono convinto che la candidatura di Michela Murgia potrà essere determinante, perché incarna quello che la gente vuole e sente”.

Tra le opere aggiudicate, un quadro di Tonino Casula del 1954 battuto per 1050 euro, una borsa di Patrizia Camba che ha raggiunto la cifra di 190 euro, un grande ritratto fotografico firmato da Luigi Corda per 350 euro, una bottiglia di Barbera del 1967 (60 euro) e una di Turriga, annata 1993, per cento euro. Nelle casse della coalizione che mette insieme le liste Progres, Gentes e Comunidades sono finiti così oltre tremila euro, ma il tour di Sardegna Possibile con la sua vendita all’asta proseguirà ancora per tutta la Sardegna.

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