Cagliari in piazza contro ddl Pillon. Il sindaco Zedda: “Indietro di 40 anni”

Oltre un migliaio di persone ha partecipato a Cagliari alla manifestazione contro il disegno di legge Pillon. Il ddl introduce una serie di modifiche in materia di diritto di famiglia, separazione e affido condiviso dei minori. Tanto che al governo Conte è stata inviata una lettera anche da parte di alcune rappresentanti della Nazioni Uniti che si occupano di violenza e discriminazione.

Il senatore della Lega, Simone Pillon, ha spiegato in più occasioni che l’obiettivo del ddl è arrivare a una “progressiva de-giurisdizionalizzazione” del diritto di famiglia, cioè non alleggerire i tribunali non facendo arrivare i conflitti matrimoniali in tribunale, se non per fare decidere al giudice solo i casi di mancato accordo. Il disegno di legge prevede la figura del mediatore civile secondo un metodo stragiudiziale e in un tempo di quindici giorni.

Contestate anche le nuove regole sull’affido previste nel ddl: pur invocando il riconoscimento della bigenitorialità, come avviene dal 2006, ai figli non viene più riconosciuta alcuna possibilità di scelta sul tempo da trascorrere con i genitori, ma vengono imposte rigide regole sulle giornate da trascorrere con i genitori. Viene inoltre cancellato l‘assegno di mantenimento.

Per partecipare all’appuntamento in piazza Garibaldi sono arrivati anche da Olbia come dimostra lo striscione del Centro antiviolenza Prospettiva donne. “Una presenza necessaria – ha detto all’Ansa Patrizia Dessole in rappresentanza dell’associazione – per difendere i diritti delle donne e dei bambini. Se dovesse passare questo ddl si ritornerebbe ai tempi delle streghe”. “Un disegno di legge – spiega il comitato organizzatore – che mette a rischio le donne che vogliono uscire da relazioni violente, incrementa il conflitto e allunga i tempi di separazione dei coniugi, non considera le disparità economiche ancora presenti tra i generi in Italia e costituisce una pesante ingerenza dello Stato nelle scelte di vita delle persone”.

Presente anche il sindaco di Cagliari Massimo Zedda: “Con questo ddl- si rischia di tornare indietro di almeno quaranta anni”. Il primo cittadino ha condannato pesantemente il sistema di mediazione introdotto dal disegno di legge, uno dei punti più critici anche secondo gli organizzatori. Ma è tutto l’impianto che, per i partecipanti alla manifestazione, non funziona. “La tutela dei più deboli- ha commentato Rosanna Mura, consigliera comunale, tra le promotrici dell’iniziativa- si sta facendo a coriandoli il diritto di famiglia”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share