L’acqua di Olbia non è potabile. “Per l’ennesima volta sono stato costretto ad emettere un’ordinanza”, ha scritto il sindaco, Gianni Giovannelli, in una lettera che questa sera ha inviato all’assessore regionale dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, ed alla Procura di Tempio, in cui spiega le ragioni che lo hanno costretto ad adottare il provvedimento che nuovamente limita in città l’uso dell’acqua. Nella letta si preannuncia anche una denuncia all’autorità giudiziaria. Dai prelievi delle acque eseguiti dalla Asl è emerso in alcune zone il superamento dei parametri come alluminio e manganese, oltre alla torbidità registrata. È quindi consentito solo l’uso per l’igiene personale e per la casa. Esasperato dal ripetersi di questa situazione il sindaco, oltre all’ordinanza, ha quindi inviato la lettera alla Procura e alla Regione chiedendo che “vengano stabilite le responsabilità civili e penali da porre a carico di chi ha il dovere di garantire il servizio idrico”.
Nella nota il primo cittadino evidenzia come non sarebbero stati eseguiti i lavori all’impianto di potabilizzazione dell’Agnata “necessari al superamento della fase di emergenza che diventa ora più drammatica”. “Pur apprezzando l’azione dell’assessore Maninchedda nella gestione complessa delle acque della Gallura, si rende necessario disporre un’immediata verifica degli impianti di potabilizzazione e procedere di conseguenza alle formali contestazione”, ha sottolineato Giovannelli il quale ha aggiunto che l’amministrazione comunale è intenzionata “dopo l’esito delle azioni peritali, a formalizzare una circostanziata denuncia all’autorità giudiziaria”.