Metro Cagliari, verso la chiusura l’inchiesta sul disastro ferroviario

“Guardando le immagini della tragedia in Puglia, la memoria è subito andata all’incidente avvenuto a Cagliari pochi mesi fa. Chiaramente in proporzioni non paragonabili, ma siamo stati fortunati”. Sono le parole di alcuni avvocati che difendono gli indagati per l’incidente ferroviario della metropolitana leggera di Cagliari, lo scontro tra due treni con a bordo studenti e lavoratori, avvenuto il 19 gennaio scorso in cui 85 persone sono rimaste ferite, fortunatamente non in modo grave. Un incidente che ricorda molto da vicino quello avvenuto ieri in Puglia in cui sono morte 27 persone e cinquanta sono rimaste ferite. Anche a Cagliari i due treni viaggiavano su un unico binario, anche il 19 gennaio dopo l’incidente si era puntato il dito sulle comunicazioni via radio o telefono, sulla segnaletica e si era parlato di possibile errore umano. Le verità su quanto accaduto arriveranno dall’inchiesta, coordinata dal pm Guido Pani e su cui hanno lavorato senza sosta e senza tralasciare nulla gli agenti della polizia municipale di Cagliari, che presto potrebbe arrivare alla conclusione. Ieri i due treni sono stati dissequestrati, conferma questa che gli accertamenti tecnici sono finiti.

La richiesta di dissequestro era stata presentata circa una settimana fa dall’avvocato Massimiliano Ravenna che rappresenta l’Arst. Sette le persone al momento indagate per disastro ferroviario e lesioni colpose. Oltre ai due macchinisti Fabrizio Vilia e Mauro Angioni, (quest’ultimo rimasto gravemente ferito) ci sono l’addetto ai controlli Roberto Randaccio, il direttore di esercizio Metrotranvie Carlo Ornano, il direttore d’esercizio ferroviario Franco Lai, e Walter Arru e Sergio Romoli, dirigenti dell’Arst che gestisce la linea metro leggera. Circa un mese e mezzo fa la Procura ha disposto un accertamento tecnico non ripetibile sulle scatole nere e su le attrezzature, audio video, che hanno registrato lo scontro tra convogli ferroviari avvenuto poco prima delle 9 del mattino all’altezza della Città Mercato di Pirri. L’accertamento, a cui hanno preso parte anche i consulenti della difesa, è servito per estrapolare tutti i dati e files da scatole nere e supporti informatici. Attualmente è al lavoro un consulente della Procura per la trascrizione dei dati e l’analisi. Le scatole nere hanno registrato i dati di marcia delle motrici, velocità, ma anche qualsiasi anomalia agli impianti di propulsione e di frenata, oltre che eventuali errori nelle procedure. Il pm ha chiesto al suo esperto di capire se possa esserci stato un guasto di una delle due metro, oppure se l’incidente sia legato a errori umani o deficit nelle procedure di sicurezza. Importanti anche i filmati recuperati dal “Road Scan” le telecamere dotate di memoria interna posizionate a bordo delle motrici che riprendono e hanno ripreso le corse dei due treni e quindi tutte le fasi dell’impatto. Al termine di questa procedura con buona probabilità l’inchiesta sarà chiusa e partiranno i relativi avvisi.

Manuel Scordo

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