“Abbiamo chiesto di discutere dei turni dei conduttori degli impianti, della pulizia della sala mensa, delle condizioni igieniche dei servizi, ma senza avere mai alcuna risposta – attacca il segretario Ugl Piergiorgio Piu – A questo punto l’assemblea dei lavoratori ha deliberato lo stato di agitazione con effetto immediato e l’apertura delle procedure di raffreddamento. Ci aspettiamo un segnale dall’azienda, che finora non ha dimostrato rispetto per il sindacato e per i propri lavoratori”.
La posizione delle altre sigle sindacali
Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil non hanno proclamato alcuno stato di agitazione per le maestranze di Acciona Agua, società spagnola con sede a Milano che gestisce gran parte dei depuratori della Sardegna per conto di Abbanoa. Lo fanno sapere i segretari Giacomo Migheli, Marco Nappi e Tore Sini che spiegano: “Tutte le azioni e iniziative sindacali che riguardano questo settore si svolgono all’interno di un quadro procedurale che le organizzazioni sindacali hanno sempre rispettato”.
“A noi – sottolineano – risulta che esista solo una controversia tra la ditta Acciona e il sindacato Ugl in un unico impianto della Sardegna, ossia quello di Is Arenas vicino a Cagliari”. È sbagliato, concludono i rappresentanti delle tre sigle, “dichiarare che esistono problemi sindacali nella maggior parte dei depuratori sardi con le conseguenze che ne deriverebbero per la salute dei cittadini sardi e dei turisti”.