A novembre si decide del processo contro la Saras. L’accusa è riciclaggio: “Ha comprato petrolio curdo dall’Iraq”

Il gup del Tribunale di Cagliari, Giorgio Altieri, deciderà nell’udienza fissata per il 27 novembre sulla richiesta di rinvio a giudizio dei vertici della Saras e della Petraco, accusati dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo sardo di riciclaggio, al termine dell’inchiesta sull’acquisto, tra il 2015 e il 2016, di petrolio curdo proveniente dall’Iraq. Tutto il collegio difensivo – avvocati Alfredo Diana, Francesco Mucciarelli, Alessandro Boni, Luigi Fornari, Franco Balsamo, Carlo Sassi, Francesco Centonze e Matteo Buzzone – ha chiesto oggi per i propri assistiti il proscioglimento.

Gli indagati sono dieci in tutto: otto persone fisiche – tra cui l’amministratore delegato della Saras Dario Scaffardi e i manager della società petrolifera Franco Balzamo, Luca Cozzolino e Marco Schiavetti – e due società, la Saras e la Petraco. Stralciata, in attesa dell’esito di due rogatorie internazionali, la parte dell’inchiesta che riguarda un presunto acquisto di petrolio dell’Isis. La raffineria di Sarroch, di proprietà della famiglia Moratti, ha sempre ribadito “la piena estraneità della società e dei dirigenti coinvolti a qualunque condotta illecita, e la piena fiducia nell’operato dell’autorità giudiziaria”.

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