Carnevale Bosa

Su Carrasegare Osincu, il carnevale di Bosa, è assoluto sinonimo di festa: slegato degli eventi della liturgia cattolica, si configura come un momento in cui la comunità ritrova coesione. Il carnevale bosano entra nelle case e nelle strade della cittadina demolendo, almeno per poco i conflitti sociali. Le persone evadono regole e comportamenti abituali, in una sorta di disordine istituzionalizzato. Nei festeggiamenti del centro della Planargia prevalgono gli aspetti della satira e della parodia, ben rappresentanti dai cosiddetti “cantones de carrasegare”. Tra i momenti più significativi “Laldaggiolu”, che si tiene il giovedì grasso, i rappresentanti (simbolici) delle fasce più povere della popolazione entrano nelle case dei ricchi e dei padroni questuando quanto più cibo possibile e improvvisando canti satirici. Martedì grasso è la volta de S’Attidu, rito più trasgressivo del carnevale bosano: sfilano le maschere nere, protagonista S’attitadora, prefica che porta con sé un bambolotto che rappresenta un neonato morente. La sera della stessa giornata è la volta di Gioldzi: l’euforia dilaga, le maschere (questa volta bianche) cercano freneticamente Gioldzi pupazzo di stracci e di paglia che, una volta, trovato viene bruciato al rogo.

Ecco il programma completo per conoscere tutti gli appuntamenti de Su Carrasegare Osincu Giovedì 31 gennaio, dalle 10, sfilata di maschere tipiche con il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole per tramandare la tradizione e insegnare la ricerca de “su laldagiolu”. Sabato 2 febbraio, alle 17 nella Casa Museo Deriu, inaugurazione di “Caras”, mostra tattile di maschere di Roberto Serri. Nello stesso giorno alle 20,30 il Teatro comunale la Compagnia teatrale S’ischinditta presenta “Prima chi molta sia, salvami . . .”. Domenica 3 febbraio alle 17, sempre nel teatro comunale è prevista una kermesse di danza, “Brasilerinho Story”. Giovedì 7 febbraio si entra nel vivo del Carnevale, con “Gioggia de Carrasegare” una sfilata di maschera e carri per le vie cittadine: protagonisti gli studenti delle scuole di Bosa e di altre città sarde. Appuntamento alle 10 con partenza dal viale Giovanni XXIII, incrocio via Puggioni. In piazza IV novembre musica e distribuzione di frittelle e, nel pomeriggio ballo dei bambini. Sabato 9 febbraio il centro storico ospita la Festa delle cantine con una distribuzione di vino, fave e musica in piazza Carmine. Domenica 10 febbraio alle 16 teatro di strada: chiunque voglia potrà mascherarsi e partecipare ai festeggiamenti. Lunedì 11 febbraio dalle 10 sfilata in maschera e carri per le vie cittadine e concorso per le migliori maschere e i carri più belli. Alle 16 ballo in piazza IV novembre. Martedì 12 febbraio doppio appuntamento in corso Vittorio Emanuele: alle 10 “S’Attittidu”, sfilata di maschere in nero e, alle 19 “Chilchende a Giolzi Moro”, sfilata di maschere in bianco. Alle 22,30 in piazza IV Novembre “Giolzi a su fogu”. Sabato 16, sempre in piazza IV Novembre, la pentolaccia. Appuntamento alle 17. Prevista anche la premiazione delle migliori mascherate e carri e la distribuzione di piatti tradizionali del Carnevale bosano.

La cittadina di Bosa è l’unico centro sardo edificato sull’estuario di un fiume, il Temo che l’attraversa in un tratto navigabile. Bosa marina è la stazione balneare di questo centro della Planargia, interessante per gli aspetti naturalistici ma anche per quelli legati a cultura e tradizioni. Bosa è molto famosa, tra l’altro, per l’arte del filet, un ricamo che nasce dall’abilità delle donne di intrecciare le reti dei pescatori. A questo si aggiunge una grande tradizione nella lavorazione della filigrana d’oro e d’argento. Ci sono poi le concerie e numerosi monumenti da visitare, come il Castello di Malaspina (edificato nel 1112), le torri costiere, le numerose e antiche chiese. Per conoscere meglio Bosa e, perché no, trovare riferimenti su dove mangiare e dormire, è possibile collegarsi al sito https://www.bosaonline.it/ ricco di utilissime informazioni.

Di Lucilla Fanelli

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