L’insolito ignoto

“L’insolito ignoto – Vita acrobatica di Tiberio Murgia” di Sergio Naitza, è un documentario che si propone di raccontare tutta la verità sul celebre caratterista, scomparso nell’agosto 2010 all’età di 81 anni.

Per 1h45, sullo sfondo di una lunga intervista raccolta due mesi prima della morte, condita da materiale d’archivio, nome e cognome di Tiberio, continuamente anagrammati, segnano in maniera originale le tappe del documentario. Di fatto, però, la sola verità raccontata è quella nota a tutti, di un sardo nativo di Oristano che, per ironia della sorte, si è trovato per tutta la vita a recitare il ruolo del siciliano geloso e cornuto, cavalcando l’onda del successo di Ferribotte ne “I soliti ignoti”, scritturato da Mario Monicelli mentre, come tanti immigrati, tentava la fortuna da sguattero in un ristorante romano. Non è una novità, come anche l’avventurosa vita privata di Murgia, tombeur de femmes a dispetto dell’aspetto, tutt’altro che da divo della Dolce vita.

Le testimonianze di familiari, amici d’infanzia, registi, attori e attrici (commosso il ricordo di Claudia Cardinale), inframmezzate dalle scene dei film dove ha recitato e dalle partecipazioni a trasmissioni televisive, creano il mosaico stereotipato della sfuggente personalità di Murgia e del suo posto nel cinema italiano. Un tentativo di dare il giusto posto a questo caratterista di successo, che ha recitato in ben 155 film, ma che invece finisce per ridurlo alla macchietta guardata ancor oggi con certa sufficienza da una parte della critica.

Peccato, perché il vecchio Murgia, che ormai ottantunenne fuma ancora di fronte alla telecamera, sprofondato su una grande poltrona rossa, fa tenerezza e allo stesso tempo diverte, mentre parla con la figlia Manuela. È una sua frase a riassumere bene l’intera carriera del padre: “Ha giocato a fare il cinema per tutta la vita”. Ed eccolo là a mettersi ancora in gioco due mesi prima di morire, con la posa di un “divo” d’altri tempi di fronte alla compagna di giochi di un tempo, la telecamera.

Morena Deriu

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