Istìga Track: al LEM di Sassari la perturbante fotografia erotica di “Quartierino Blatta”

Secondo appuntamento della rassegna Sassari_Fotografia 2013 che ha per titolo “Istíga-Track”, organizzata dall’Associazione culturale Su Palatu_Fotografia & Vigne Surrau, e curata da Salvatore Ligios e Sonia Borsato. Da sabato 9 sino al 20 febbraio, alla Galleria LEM in via Napoli 8, sarà in mostra “Wallpaper” di “Quartierino Blatta”, duo artistico formato da Tania Zoccheddu e Maria Paola Porcu.

è il corpo il tema che emerge prepotentemente da questa mostra. Il corpo nudo, soggetto di una fotografia erotica senza sensualità, intrappolato dentro scenografie ambigue e cariche di simbologie.

Una fotografia che Sonia Borsato, curatrice della mostra, definisce con il termine “perturbante”, a indicare la sensazione di disagio provata nel fronteggiare un’immagine, un evento o un oggetto che ci è straniero eppure, in qualche modo arcano, ci appartiene.

La fotografia di Quartierino Blatta si muove fra vaghi rimandi alle fotografia nei bordelli di New Orleans di J. E. Belloq e le immagini di Robert Mappelthorpe. Fra questi estremi si riconoscono anche ispirazioni a Diane Arbus, Sally Man, Cindy Scerman. Nessuna copia, ma un bagaglio culturale che ha metabolizzato messaggi e percorsi per muoversi su declinazioni espressive personali, nette e ben definite.

Destreggiandosi fra questi riferimenti culturali le due artiste costruiscono un immaginario denso e grottesco, dove i corpi sono rappresentati alla stregua di nature morte, inanimati, con una sensualità resa angosciante da una ambientazione allegorica a tratti inquietante, dove eros e morte, realtà e ambigua visione onirica si incrociano frequentemente sfumando l’una nell’altra in una dualità fra fotografia e pittura che è filo conduttore del racconto.

In Wallpaper il corpo è pretesto per rimandi poetici e ancestrali. Immagini erotiche che sono simbologia complessa e a tratti indecifrabile. Fotografia di segni che attendono di essere svelati, chiamati in causa. Un magma di sensazioni che appaiono inespresse, anche se ben definite nei loro riferimenti culturali.

Le scelte estetiche privilegiano una patina antica, usurata dal tempo, con ampi i richiami alla pittura classica in un caleidoscopio di visioni in cui la pellicola, come scrive Sonia Borsato, «è come carne che pulsa, è territorio di erotismo; come pelle è luogo su cui si addensano scambi e racconti che rendono le immagini significanti, sede di un profondo sentire».

Una mostra densa e spiazzante, dalle sensazioni forti, che ci ricorda che la fotografia è anche pulsione, eros, metafora, allegoria, rappresentazione nuda e simbolica dei lati più oscuri e misteriosi dell’animo umano.

Enrico Pinna

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share