Ipotesi di male a Leggendo metropolitano

Succede che nei giorni scorsi, Leggendo metropolitano (giunto alla quinta edizione) ha animato le vie di Castello e che, tra i tanti appuntamenti in calendario, molti si sono ritrovati davanti un “certo” Donato Carrisi, criminologo, sceneggiatore per cinema e televisione, «l’autore italiano di thriller più venduto nel mondo», secondo l’accattivante presentazione del pieghevole.

Chi, accomodato sulle sedie (poche) o su una panchina (ancor meno) o rassegnato a stare in piedi (magari poggiato alle mura del Bastione di Santa Croce), si aspettava la solita presentazione di un libro (L’ipotesi del male, tanto per intendersi, recentemente edito da Longanesi), magari moderata dal solito giornalista o critico letterario, sarà forse rimasto deluso nel ritrovarsi di fronte un quarantenne con gilet quadrettato, che attraversa in lungo e in largo il palco. Poi, probabilmente, sarà rimasto incuriosito e anche divertito da qualche battuta buttata qua e là, a spezzare l’andirivieni, marcando le pause al centro della scena.

Niente mediatori, insomma. La questione era tra Carrisi e il suo pubblico; una questione non da poco, peraltro, da portare nel salotto del Bastione di Santa Croce, alla presentazione di un libro… La questione è cos’è bene e cos’è male, un monologo e, insieme, un dialogo, una provocazione continua che parla al lato più “morboso” dei presenti, quello che ricorda il nome dei “mostri” e dei carnefici (Olindo e Rosa, giusto per citare una celebre coppia della cronaca nera nostrana), ma chi mai ricorda, in un silenzio imbarazzato, il nome delle vittime?

Carrisi stuzzica, provoca, invita, anche solo per un attimo, a cambiare punto di vista, mentre mostra la foto di un tenero bambino, avvolto in un batuffolo bianco. A quanti continua a provocare la stessa tenerezza una volta svelato che si tratta di niente poco di meno che di Adolf Hitler? Dov’è il confine tra il “cucciolo” e il “mostro”? Quanti sarebbero disposti a trasformarsi in “mostri” di fronte a quel bambino indifeso?

Provate per un attimo a mettere in dubbio la luce e a guardare con attenzione attraverso il buio e provate a guardarvi allo specchio. Cosa vedete ora? Luce o buio?

Morena Deriu

 

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