Il blog di Ilaria: cosa possiamo fare contro la violenza dei bulli?

Cari amici lettori, la settimana scorsa mi sono presentata. Oggi vi parlerò di un argomento di grande attualità che riguarda l’infanzia e l’adolescenza: il bullismo,  diventato ormai una delle piaghe della società moderna, un comportamento che distrugge la vita di tantissimi ragazzi. Il bullismo, infatti, si manifesta attraverso violenze fisiche e psicologiche che possono portare chi ne è vittima ad atti di autolesionismo e anche al suicidio. Lo scopo dei bulli è isolare l’individuo prendendolo di mira con minacce, insulti, offese e soprattutto deridendolo in pubblico.

I bulli spesso agiscono in gruppo, il cosiddetto “branco”, perché in questo modo si sentono più forti e invincibili, fanno sentire la loro vittima ancor più debole, fragile, soprattutto non amata. Al punto che si sente rifiutata dagli amici, e addirittura dalla famiglia.

Ma voglio raccontarvi una storia. La storia di A., una ragazza di 17 anni che frequenta un liceo. Non riporto il nome, né il nome della scuola, per proteggerla. E perché ciò che conta è la sua storia.
A. veniva derisa già alle elementari. Perché era una “bambina grassa”. A causa della sua obesità le compagne la escludevano dai giochi. E così anche negli anni successivi, alle medie e alle superiori. Le compagne la ferivano con le parole perché il suo corpo non corrispondeva ai “canoni di bellezza”. A volte la picchiavano. E lei non si ribellava. Anzi, si vergognava sempre di più. Al punto che smise di frequentare le ore di educazione fisica.

Fu infatti proprio l’insegnante di ginnastica la prima persona a capire quanto A. stava male. E a riuscire finalmente a farla parlare della vergogna che la perseguitava da sempre. Parlare con la sua insegnante le ha consentito di capire che non è l’aspetto fisico che conta ma quello che è più importante è l’intelligenza e la sensibilità di capire che le persone vanno rispettate per quello che sono. Per questo A. è riuscita a capire che le ragazze che le facevano del bullismo erano ignoranti e più bisognose di aiuto di lei.

Dal mio punto di vista trovo giusto che le istituzioni (la scuola soprattutto) offrano il supporto e risorse necessarie per aiutare le vittime del bullismo (ad esempio con psicologi o centri di ascolto all’interno della scuola). Ma secondo voi questo succede sempre? E quando non succede cosa può fare la vittima per difendersi?

Ilaria

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