… e chiamiamola ‘Giornata internazionale della donna’

8 marzo. Smettiamo di chiamarlo “Festa della donna” e iniziamo a chiamarlo “Giornata Internazionale della Donna”; smettiamo di svilirlo a una goliardata e ricordiamoci (o magari scopriamo) il significato di questa Giornata Internazionale, che avvicina un po’ di più (a dispetto del mare e della tanto bistrattata “insularità”) le donne grandi e piccole della Sardegna a quelle del resto del mondo.

Certo, se vogliamo conoscere qualcuna delle donne illustri di Sardegna, dovremo impegnarci un po’ più di quanto una semplice e veloce ricerca su Google ci possa offrire. Provate a inserire nel motore di ricerca “Donne illustri Sardegna” e scoprirete quanto siano perlomeno “incompleti” e fuorvianti i link che compaiono…

Si ha come l’impressione che in molti testi la parola “donne” sia inserita per questioni di pari opportunità, più che per un reale interesse a scoprire e rendere noto cosa le donne hanno dato e fatto per la Sardegna.

Farne un elenco, qui e ora, sarebbe facile, ma non renderebbe merito al grande impegno e ai numerosi successi in campo letterario, artistico, culturale e sociale delle donne sarde. Anche questo è un modo per Festeggiare (e il maiuscolo è voluto), per rendere merito alle grandi e piccole donne che, nel piccolo e nel grande, si sono distinte nella lunga storia di Sardegna. Fermarsi un attimo e guardarsi alle spalle è un modo per iniziare a prendere coscienza di cosa significhi essere donna oggi, in Sardegna, in Italia, in Europa e nel mondo.

Festeggiamo, dunque, ma ricordiamoci che la festa è il corollario di una Giornata nata per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne e per non dimenticare le discriminazioni e le violenze che continuano ogni giorno. E per chi stasera vorrà rinunciare al “consueto” e ultra-inflazionato spogliarello, c’è uno spettacolo interessante al Conservatorio di Cagliari. Torna in scena Singing Women in Action, il concerto, giunto alla VI edizione e organizzato dal gruppo locale di ActionAid, per dare simbolicamente voce alle donne che non ce l’hanno.

Quest’anno, insieme a Elena Ledda, Rossella Faa, Francesca Corrias, Elena Pau, Lucia Fodde e Simona Bandino, ci sarà anche la scrittrice Michela Murgia e, nel corso dell’appuntamento, si parlerà del progetto “Riprendiamoci le città”, promosso da ActionAid contro la violenza sulle donne, e degli interventi al riguardo nel territorio di Cagliari. I fondi andranno al progetto di ActionAid “Approccio integrato per la riduzione della violenza sulle donne in Afghanistan”.

Guardiamo lontano, dunque, oltre al mare e all’oceano, verso le grandi discriminazioni di cui, soprattutto in un giorno come questo, tutti si ricordano di parlare. Ma guardiamo anche vicino, a nostra sorella, a nostra madre, nonna e zia, alla nostra vicina di casa, alla nostra insegnante, alla ragazza alla fermata dell’autobus e all’anziana che attraversa la strada e, forse, apriremo gli occhi su una realtà che non è proprio rose e… mimose.

Morena Deriu

 

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