A Bosa la Fotografia è Hipsta

Sarà una tre giorni di cultura e di fotografia quella organizzata dal 7 al 9 ottobre dal gruppo Hipstamatic Sardinia nella città sul Temo. “Bosa oltre la cornice” sarà un momento d’incontro fra Hipstafotografi provenienti da tutto il mondo che invaderanno la cittadina armati del loro taccuino d’appunti preferito: Un iPhone dotato di Hipstamatic, programma che con la sua gamma di obiettivi e “pellicole” (in gergo combo) rappresenta la più analogica fra le App fotografiche digitali. Il programma prevede tre giorni di full immersion alla scoperta di una delle più belle città della Sardegna.

Questo è il quarto meeting di livello internazionale organizzato dallo staff di Hipstamatic Sardinia, il gruppo Facebook nato nel 2011per iniziativa della giornalista nuorese Maria Columbu e del reumatologo cagliaritano Roberto Murgia, cui presto si è aggiunto Simone Muresu. Dopo quelli realizzati per due volte a Cagliari e a Barcellona è ora l’affascinante città della Planargia ad ospitare quanti vogliano coniugare la fotografia (rigorosamente hipsta) con la scoperta di colori, odori e sapori di un affascinante angolo di Sardegna in un programma  ricco e articolato.

«Nell’immaginario collettivo — scrive Roberto Murgia — la fotografia è sempre stata un’arte minore, appannaggio di professionisti del settore da un lato e di semplici hobbisti dall’altro. Si è peraltro radicata la convinzione che l’abilità e il risultato siano in qualche modo correlati all’importanza dell’attrezzatura disponibile. L’avvento degli smartphone e la tumultuosa evoluzione tecnologica ha messo a disposizione su larga scala il mezzo fotografico e semplificato in modo esponenziale il suo uso, praticando una sorta di democratizzazione della fotografia. Le conseguenze sono state sia l’esplosione della comunicazione visuale, anche tramite la sinergia d’uso dei social network, che una più ampia gamma di proposte fotografiche fra cui scegliere. In questo scenario è nata e si è diffusa l’applicazione per iPhone, Hisptamatic, che oggi conta molte migliaia di adepti, tra cui i membri del gruppo Facebook Hipstamatic Sardinia».

Hipstamatic Sardinia conta oltre 2.000 iscritti provenienti da tutto il mondo e rappresenta un fenomeno talmente importante da meritare studi più approfonditi come una tesi di laurea dal titolo “Iphoneografia, indagine di un movimento” ad opera di Ginevra Langella, laureanda in Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna. Si presenta come il gruppo Hipsta più numeroso al mondo e raccoglie iscritti dai cinque continenti. A Bosa ci saranno infatti un’americana, una polacca, un’irlandese, una belga, due austriache, una tedesca e una svedese. Il Meeting ha avuto anche il patrocinio della Regione Sardegna e del Comune di Bosa che hanno riconosciuto l’alto valore culturale dell’iniziativa.

Sulla fotografia con i cellulari si è già scritto tanto. Rappresenta un fenomeno sociale importante legato non tanto (e non solo) alla fotografia ma alla condivisione. Ogni attimo viene ormai partecipato e la fotografia perde spesso la sua valenza culturale più impegnativa per diventare illustrazione di attimi, di emozioni, colonna visuale delle nostre giornate.

Hipstamatic e i suoi seguaci rappresentano secondo me una variante colta di questo fenomeno. Basta frequentare il loro sito per accorgersi che la visione fotografico degli Hipstafotografi riesce ad affrancarsi dal consueto per rappresentare una nuova pop art, dalla grammatica espressiva comune e riconoscibile, dotata di una visione estetica spesso raffinata. Da una parte figlia degli strumenti tecnologici e dall’altra frutto di una condivisione che, nei flussi impetuosi dei social network, diventa intenso scambio di esperienze e di culture.

Gli Hipstafotografi non vogliono solo fotografare attimi, vogliono soprattutto comunicare una visione, sentirsi parte di un movimento culturale e (perchè no?) artistico mondiale. Per questo vanno bene gli scambi virtuali ma sono importanti quelli offerti da incontri come questi, che sono momenti di socializzazione vera e occasione di preziosa condivisione personale.

Enrico Pinna

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