Agire “Sensibilmente” per i diritti degli autistici e di tutti i disabili

Oggi vi parlo di una bella realtà per le persone autistiche, bambini e adulti: un’associazione, dedicata completamente a loro.
Questa associazione si chiama “Sensibilmente Onlus” nasce a Olbia nell’aprile 2014 grazie all’apporto di un gruppo di genitori di ragazzi autistici e del grande impegno di Veronica Asara, che è la presidente e la fondatrice.

“Sensibilmente Onlus” si occupa di  studiare dei percorsi di inclusione sociale per le persone autistiche sostenendole in varie attività – laboratori creativi, manifestazioni e mostre – per abbattere il muro del silenzio, e della disabilità. Nel 2016  ha inaugurato e attivato il progetto pilota per l’inserimento lavorativo di giovani studenti con disabilità. In quattro anni di attività l’associazione è diventata un punto di riferimento per tutto il territorio della Gallura, cominciando dalle famiglie, scuole, istituzioni comunali, Asl, provincia.

Come dice sempre Veronica: ”Il nostro impegno principale non è solo risolvere pratiche burocratiche, ma batterci per i diritti, confrontarci con le istituzioni, collaborare per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e con autismo, seguendo i dettami della Convenzione Onu che traccia la via delle buone prassi, del diritto all’autodeterminazione e all’inclusione sociale”.

Mi piace ricordare un pensiero di Veronica: “Se potessimo dedicare ai nostri figli il tempo che dedichiamo alla burocrazia, le terapie funzionerebbero molto meglio”.

In Italia il cammino per migliorare i tempi del riconoscimento del disturbo, la presa in carica sia del bambino, sia dell’adulto, è solo all’inizio. In Sardegna, invece, è già iniziato da diversi anni l’utilizzo di una buona sanità con l’applicazione di progetti personalizzati della legge 162 e con i sussidi della legge 20. Entrambi i sussidi vengono predisposti per la creazione di percorsi di inclusione sociale.

Ma sul fronte dei servizi sociali rimane ancora tanto da fare. La sfida degli anni a seguire sarà quella di fare applicare la convenzione Onu su ogni fronte. Per raggiungere, finalmente, un livello di inclusione sociale che garantisca un pieno godimento dei diritti connessi a una buona qualità della vita per tutte quelle persone che vivono una disabilità.

Con affetto

Ilaria

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