Trivellazioni, il comitato di Arborea: “Isola esclusa ma c’è il pericolo parchi eolici in mare”

“La Sardegna esclusa dalle aree idonee alle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi previste nel piano per la transizione energetica (Pitesai) del Ministero”. Lo riferisce il comitato “No al Progetto Eleonora” che però avverte sulla possibilità che i mari dell’Isola vengano deturpati dai parchi eolici.

“Non sono presenti aree destinate alla ricerca o coltivazione di idrocarburi. Per cui, almeno fino al prossimo aggiornamento – si legge in una nota su Facebook-, niente più Progetto Eleonora, Igia, richieste di permessi di ricerca al largo delle coste del Sinis o dell’Asinara, niente ricerche sul santuario dei cetacei o davanti al Poetto. Niente di tutto ciò che abbiamo visto negli ultimi anni sarà consentito. Ed è senz’altro una buona notizia”.

Il comitato poi avanza un’ipotesi sibillina: “A voler pensare male si potrebbe dire che l’esclusione dalle mappe per la ricerca di idrocarburi sia collegata alla chiara volontà, manifestata più volte da numerosi esponenti politici e industriali, in primis il Ceo di Enel Francesco Starace, di trasformare la Sardegna in una grande piattaforma energetica capace di produrre energia da trasportare poi nella penisola o in altri punti del Mediterraneo grazie a nuovi cavi di collegamento sottomarini”.

Energia che verrebbe prodotta “tramite parchi eolici marini per alcuni dei quali sono già state presentate le richieste di autorizzazione e che sarebbero posizionati proprio in quelle zone precedentemente destinate alla ricerca di idrocarburi. Energia sostenibile, si dirà. Certamente, rispondiamo noi, ma quanto c’è di sostenibile in questo modello di produzione energetica? Quanto c’è di sostenibile nel riempire il mare non di piattaforme estrattive ma di enormi pale eoliche?”.

“Ma soprattutto – conclude il post-, torniamo alla domanda che ci siamo posti più di dieci anni fa quando iniziò la vicenda del Progetto Eleonora: come è possibile che decisioni come queste continuino ad essere prese senza coinvolgere in alcun modo i cittadini? E nel caso in cui questi progetti venissero approvati, nelle tasche dei cittadini sardi arriverà qualcosa? La loro qualità della vita riceverà dei benefici? Nell’attesa di scoprirlo, attendiamo la firma del Presidente Draghi sul decreto sulle infrastrutture energetiche necessarie alla decarbonizzazione della Sardegna – decreto che il Ministro Cingolani ha sottoscritto il 15 febbraio – per capire se la nostra isola sarà trasformata nuovamente in una piattaforma di produzione energetica”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share