Tra musei, castelli e nuraghi: le giornate del Fai per scoprire i tesori meno conosciuti della Sardegna

Nel penultimo fine settimana di marzo, il Fai – Fondo per l’ambiente italiano – tornerà a coinvolgere i cittadini nella scoperta delle bellezze che li circondano, grazie all’apertura di nove luoghi in tutta la Sardegna, alcuni dei quali poco conosciuti o accessibili solo in via eccezionale, aperti dai volontari delle delegazioni e guppi Fai dell’Isola. Un’opportunità ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio eccezionale, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i cittadini che sposano la missione culturale del Fai di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.

È questa la missione del Fai: “curare il patrimonio raccontandolo”, e lo farà coinvolgendo come ogni anno migliaia di cittadini, con i volontari affiancati dagli studenti delle scuole italiane, gli apprendisti Ciceroni, e con la partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, che va a beneficio di tutti. Grazie alle Giornate del Fai, luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere.

Villaurbana, Nuraghe Bau Mendula

L’archeologia, la storia e le rivelazioni di un antico insediamento nuragico saranno al centro dell’apertura della Delegazione Fai di Oristano: il maestoso nuraghe Bau Mendula, una struttura complessa ubicata in posizione dominante su una collina alle pendici nord-occidentali del Monte Arci, al confine tra il territorio comunale di Villaurbana e quello di Oristano. Il sito sarà a breve oggetto di importanti interventi di scavo archeologico, restauro e valorizzazione, frutto della collaborazione tra l’Amministrazione comunale di Villaurbana e la Soprintendenza e finanziati dal bando “Attrattività dei borghi storici” nell’ambito dei fondi Pnrr e dal programma “Valorizzazione patrimonio culturale e musei” della Regione Autonoma della Sardegna. Questa serie di interventi consentirà di implementare le conoscenze sulle fasi di costruzione e di vita del nuraghe e realizzare le opere necessarie alla valorizzazione e alla fruizione da parte del grande pubblico dell’importante area archeologica. Eccezionalmente, in Giornate Fai, sarà possibile visitare in anteprima il sito attraverso il percorso che sarà poi ulteriormente implementato dagli interventi in Progetto. Il racconto archeologico storico e naturalistico sarà a cura di narratori d’ eccezione, come gli esperti e archeologi della Soprintendenza guidati dal dott. Riccardo Locci e studiosi di scienze naturalistiche. Si ringraziano la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, il Comune di Villaurbana. Questo sito fa parte dell’Itinerario europeo delle Giornate FAI di Primavera, beneficiandodi fondi europei Pnrr – programma attrattività dei borghi storici.

Sassari, Museo Diocesano

Il museo Diocesano di Sassari è allestito in alcuni ambienti della Cattedrale di San Nicola e della chiesa prospiciente di San Michele in piazza Duomo. Generalmente chiuso e visitabile solo su richiesta, in questa occasione sarà visitabile con gli Apprendisti Ciceroni dei Licei del Canopoleno e del Liceo Azuni in Pcto. Si visiteranno due sezioni del museo: la prima, ospitata in Cattedrale nella sagrestia dei Beneficiati, nell’aula capitolare e nei locali dell’archivio antico, è dedicata agli ori, argenti e paramenti. La seconda sezione del Museo Diocesano, ospitata nella vicina chiesa di San Michele, accoglie dipinti dal XVI al XVIII secolo e sculture lapidee dal XVII al XIX secolo. Al centro della navata è collocato il letto della Vergine Assunta, imponente macchina architettonica, scultorea e pittorica, nel gusto teatrale e scenografico del Seicento e nella figurazione della Dormitio Virginis. La scelta di aprire le sezioni speciali del Museo diocesano di arte sacra del Duomo nasce da fatto che il luogo è fruibile solo per appuntamento e in limitati periodi dell’anno, per questoori, argenti e paramenti sacri e architetture che raccontano la storia della città sono poco noti alla maggior parte dei cittadini. Durante una delle visite al mattino in Duomo, dalle 10 alle 12, ci sarà l’accompagnamento musicale del flautista Mauro Uselli e dalle 16 alle 16:30 il concerto dei ragazzi della classe 3B ad indirizzo musicale del Canopoleno.

Alghero, Tenute Sella&Mosca

Le Tenute Sella &Mosca si trovano a 10 km da Alghero, in una proprietà che si estende per 650 ettari, immersa in un parco botanico circondato da oltre 520 ettari di vigneto. L’Azienda Sella &Mosca nasce nel 1899 per mano dei due intraprendenti piemontesi, l’ingegnere Sella e l’avvocato Mosca, che iniziarono un’importante opera di bonifica dei terreni della zona dove oggi sorge l’azienda con la costruzione di un vero e proprio “villaggio” funzionale al sistema produttivo vitivinicolo. Guidati dal personale dell’Azienda, i visitatori potranno scoprire l’interno della proprietà, facendo un viaggio nella storia, all’interno delle cantine storiche, immerse nel verde. Nel 2016, con l’acquisizione da parte del Gruppo Terra Moretti, l’azienda guadagna un nuovo slancio verso l’innovazione e il rispetto del territorio, implementando nuovi metodi di lavorazione che hanno consentito la produzione di vini contemporanei, le cui caratteristiche rivelano la nuova tradizione dei vini sardi. In Sella & Mosca tutti i vigneti sono condotti in base ai principi dell’agricoltura biologica, molti sono già certificati. L’azienda è un esempio di rispetto delle colture tradizionali, di tutela della comunità rurale, di sensibilità nei confronti del paesaggio intesi come patrimonio culturale materiale e immateriale. Si tratta di un esempio virtuoso da far conoscere nelle Giornate Fai di Primavera, offrendo un’occasione unica ai nostri iscritti sostenitori e ai visitatori che vorranno partecipare.

Olbia: Pedres e la sua storia, dalla tomba di giganti al castello

Il percorso proposto in Giornate Fai nasce con l’obiettivo di ripercorrere un’affascinante storia che dura da 4000 anni: dall’insediamento dell’Età del bronzo con il nuraghe, l’abitato in capanne e tafoni e la sepoltura collettiva della tomba di giganti di Monte ‘e S’Abe, all’età romana con villaggio e necropoli, fino al Medioevo con la costruzione dell’abitato di Villa Petresa e del castello – fortezza, e infine all’ età contemporanea. La località, a circa 7 km dal centro città di Olbia, è situata in una fertile ed erbosa piana ricca di vegetazione, che si incunea tra i grigi massi di granito modellati dalla natura che talvolta formano imponenti colline di pietra, una delle quali è la rocca su cui si erge il Castello. La roccaforte di Pedres, risale al XIII secolo, durante il dominio nel Giudicato di Gallura della famiglia Visconti. Dopo alcune fasi di abbandono, è poi stata utilizzata come postazione militare durante la Seconda Guerra mondiale. Ancora oggi i fertili campi ospitano un’azienda agricola in perfetta continuità con il florido passato. In occasione delle Giornate Fai con l’ausilio di archeologi ed esperti si proporrà un percorso inesplorato che collegherà tutta la storia del luogo dalle origini ai nostri giorni. Il cammino nella storia sarà nutrito di dati e luoghi inediti al fine di approfondire la conoscenza del sito archeologico nella sua completezza. Le visite guidate saranno condotte anche dagli alunni Apprendisti Ciceroni del Liceo classico, del Liceo Scientifico, della sezione distaccata del Liceo artistico di Olbia e della sezione distaccata di Budoni, dell’istituto Alberghiero di Arzachena. Si ringraziano i proprietari, La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Sassari e Nuoro ed il Comune di Olbia, La Mailboxes etc. di Tempio Pausania.

Tortolì: Faro di Capo Bellavista e stazione metereologica di Arbatax

Situato sull’omonimo promontorio e in prossimità del centro di Arbatax, il faro di capo Bellavista sorge in una posizione estremamente panoramica. Per la sua costruzione fu sfruttata parte dell’antica torre spagnola “De Larga Vista”, che insieme alle vicine torri di San Gemiliano e Santa Maria Navarrese fa parte dell’antico sistema difensivo della fascia costiera isolana. Il faro fu attivato nel 1866 dal Regio Ufficio del Genio Civile e al suo interno è ancora presente la vecchia lanterna di fabbricazione francese sita a 165 metri sul livello del mare. A tutt’oggi resta tra i fari più importanti della Sardegna. Dall’alto dei suoi 156 metri e grazie ai suoi segnali, emessi fino ad una distanza di circa 26 miglia, il faro consente ancora oggi alle numerose imbarcazioni in transito di orientarsi e trovare agevolmente la rotta. Lungo il tragitto che conduce al faro non è raro incontrare i mufloni di un parco privato che dista a poca distanza dal promontorio. Dal piazzale che corre lungo il perimetro della casa del guardiano del faro si ammira un panorama mozzafiato sia sulla baia sia sull’ entroterra. A poca distanza dal faro sarà visitabile in Giornata Fai la Stazione meteorologica di Capo Bellavista dell’aeronautica militare, in cui vengono effettuate misure e osservazioni dei differenti parametri meteorologici. Il Gruppo Fai dell’Ogliastra, in collaborazione con gli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto I.I.T di Tortolì, guideranno i visitatori alla scoperta di questi importanti siti inserendoli nel contesto storico e ambientale del luogo.

Nuoro, L’architettura del Villaggio Isola di Simon Mossa al museo del Costume

Il Museo Etnografico di Nuoro, noto anche come Museo del Costume, sorge sul Colle di Sant’Onofrio che sovrasta la città a est affacciandosi su una suggestiva vallata chiusa all’orizzonte dai massicci del Supramonte e del Gennargentu. La proposta di istituire a Nuoro un museo destinato ad ospitare il maggior numero possibile di costumi tradizionali sardi risale alla metà degli anni ’30, Ma fu solo dopo la guerra che l’idea divenne progetto concreto. L’incarico fu affidato all’architetto Antonio Simon Mossa, che lo ideò in forme del tutto originali: il complesso che ospita il Museo Etnografico di Nuoro appare ai visitatori come una sorta di micro-paese fantastico, in cui il progettista ha voluto rappresentare in un armonico insieme varie tipologie edificatorie presenti in Sardegna. Il “Paese-Isola”, secondo il progettista, doveva diventare un museo non statico ma vivo e attivo, in continua evoluzione. La posa della prima pietra avvenne nel 1957, i lavori si conclusero nel 1961, ma il museo fu inaugurato nel 1976, gestito dall’I.S.R.E., che acquisì numerose collezioni private e donazioni di cittadini, arrivando a custodire il più ricco patrimonio esistente della Etnografia della Sardegna. Per le Giornate Fai si è scelto di incentrare la visita sulla struttura che ospita il Museo del Costume, e non sulle sue collezioni, dato che l’attenzione dei visitatori è da sempre focalizzata sulla proposizione dell’immenso patrimonio etnologico esposto, trascurando del tutto l’originale aspetto architettonico della costruzione. In Gfp il visitatore, guidato da figure esperte e dagli apprendisti ciceroni, attraverso una passeggiata lungo le stradine del “paese-Isola”, avrà modo di scoprire la filosofia delle scelte progettuali di Antoni Simon Mossa, fervente sardista e perciò fiero difensore di tutto ciò che rappresenta la sardità. I visitatori delle Giornate Fai potranno comunque accedere al museo con una tariffa ridotta.

Cagliari, Area archeologica di Vico III Lanusei

L’area archeologica di Vico III Lanusei è situata a est dei quartieri storici di Marina e Castello, nel quartiere di Villanova, a poca distanza dal porto. Il sito è venuto alla luce nel 1996 – 1997 durante i lavori per la costruzione di un edificio privato e lo Stato lo ha recentemente acquisito allo scopo di restituirlo alla collettività. L’importanza di questa area archeologica risiede nel poter offrire un quadro esauriente della storia e dell’evoluzione della città attraverso i secoli, dall’età punica all’epoca romana, fino al Tardoantico e all’ alto medioevo, fino alla costruzione della Manifattura Tabacchi nel XIX secolo. Situata in una zona storicamente “di espansione” rispetto all’antico centro punico e romano, e perciò destinata a luogo di sepoltura, l’area ha vissuto anche alterne fasi costruttive legate ad attività artigianali e abitative, che hanno comportato il riutilizzo di molti elementi della preesistente necropoli. Dall’XI secolo e fino al XIX secolo la zona è sempre rimasta ai margini della città, esterna alle mura, e con funzioni di discarica o atte a ospitare attività marginali, alternate a fasi di abbandono, fino alla costruzione, nel 1800, della Manifattura dei Tabacchi. Il sito è poco noto alla cittadinanza ed è stato aperto al pubblico una sola volta, oltre dieci anni fa. Per questo la Soprintendenza ha scelto di affidare al Fai questa apertura in anteprima per le Giornate Fai, in attesa di una valorizzazione più ampia che permetta una fruizione frequente del bene. L’apertura dell’area archeologica, vista la sua natura di scavo archeologico attualmente attivo, non sarà garantita in caso di pioggia. Per poter accedere al sito sarà necessario un abbigliamento comodo. Non sarà possibile l’accesso alla parte bassa del sito per persone con difficoltà motorie.

Assemini, Saline Conti Vecchi

Dal 1929 nella laguna di Santa Gilla uomo e natura lavorano in perfetta sinergia: mare, sole e vento producono ogni anno montagne candide di sale nella salina più longeva della Sardegna, tuttora in attività. Per le Giornate Fai, oltre alla visita libera del museo (contributo libero suggerito a partire da 3 euro), sarà possibile effettuare due diversi itinerari di visita: il tour guidato in trenino di 50’ (in vari slot orari a partire dalle 10) all’interno della Salina alla scoperta del ciclo del sale e dell’oasi naturalistica che essa ospita e la passeggiata guidata nell’area di Villaggio Macchiareddu con cui, accompagnati dal personale Fai, si percorrerà un sentiero accanto ai ruderi del vecchio villaggio della comunità del sale, dove vivevano le famiglie dei salinieri, degli impiegati e dei dirigenti. Le Saline sono un Bene in concessione alla Ing. Luigi Conti Vecchi e valorizzato dal Fai.

Palau, Batteria militare Talmone

La Batteria Militare Talmone apre le porte alle giornate Fai di Primavera con un mini-trekking e visita guidata accompagnata lungo il sentiero da Cala Scilla sino alla Batteria Talmone e all’interno della caserma restaurata. Ottocento metri immersi nei vecchi sentieri militari tra macchia mediterranea e graniti monumentali, alla scoperta della storia dell’ex Batteria della Piazzaforte di La Maddalena.

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