Nuovi hotel sul mare e terreni civici per le rinnovabili, Grig contro il Consiglio: “Legge sciagurata”

Gli ambientalisti prendono di mira il Consiglio regionale e la maggioranza di centrodestra che sostiene la Giunta Solinas. Oggetto del contendere è una legge approvata in Aula a settembre che contiene – secondo il Gruppo d’intervento giuridico – “norme decisamente sciagurate, oltre che illegittime, per la corretta gestione del territorio isolano”. In sintesi: possibilità di espropri gratuiti di terreni a uso civico per le rinnovabili, possibilità di ricostruire ruderi anche nelle fasce costiere di massima tutela dei 300 metri dalla battigia e la possibilità di aumentare del 25 per cento le volumetrie nelle aree costiere per nuovi hotel 5 stelle e del 15 per cento per ogni esercizio ricettivo esistente, anche nella fascia costiera di massima salvaguardia dei 300 metri; e ancora il taglio di circa 1.600 ettari del parco naturale Gutturu Mannu, “per la gioia dei cacciatori, sulla base di una deliberazione del Comune di Pula del giugno 2020 adottata su richiesta di una petizione del mondo venatorio locale”.

La legge è “Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie”, è stata approvata il 13 settembre e non ancora pubblicata sul Buras digitale, ma disponibile sul sito istituzionale del Consiglio. L’associazione ecologista chiede al Governo Meloni di impugnarla davanti alla Corte costituzionale per lesione delle competenze statali in materia di salvaguardia dell’ambiente. Riguardo l’articolo 13, il Grig ricorda: “I terreni a uso civico sono di proprietà collettiva dei residenti, ma con questa norma potrebbero essere consegnati – previa delibera a maggioranza qualificata dei rispettivi Consigli comunali o per silenzio assenso – alla speculazione energetica. In realtà, per legge, i diritti di uso civico sono inalienabili, indivisibili, inusucapibili e imprescrittibili, mentre i demani civici sono tutelati con il vincolo paesaggistico”.

Riguardo il taglio dell’estensione del parco naturale, il Grig parla di “una vera e propria follia”. E sugli aumenti volumetrici, “palese eversione delle norme di conservazione costiera, del piano paesaggistico regionale e della pianificazione congiunta Stato Regione già oggetto di pronunce da parte della Corte costituzionale, che ha censurato pesantemente precedenti analoghi tentativi da parte delle maggioranze politiche mattonare sarde”.

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