Ricci di mare nascosti in un tombino e poi venduti ai clienti. Maxi-sequestri della Forestale tra Quartu e Cagliari

Una serie di controlli tra Cagliari e Quartu, da parte della Forestale, per fare delle verifiche sul prelievo e sulla commercializzazione del riccio di mare: coinvolti 21 esercizi tra ristoranti, pescherie, banchetti ambulanti, sequestrati 11 chili di gonadi di ricci, tremila ricci sotto misura e 12 chili di pesce.

L’operazione è finalizzata sia alla tutela del mare sia sia per l’igiene degli alimenti. In due ristoranti cagliaritani sono stati sequestrati complessivamente 3 chili di gonadi di ricci di mare di cui era ignota la provenienza e omessa l’etichettatura, in violazione, oltre delle norme specifiche sul prelievo e commercializzazione della specie, anche di quelle a tutela del consumatore. In tre banchetti di vendita ambulante, sono stati sequestrati circa 3mila ricci, tutti di misura inferiore a quella consentita .

Inoltre in un banchetto di vendita nel litorale di Quartu, le gonadi contenute in una borsa frigo erano nascoste in un tombino da cui venivano prelevate a richiesta dei clienti; questo lo stratagemma utilizzato per eludere i controlli e, soprattutto, evitare i sequestri. Il tutto, in danno ai consumatori che acquistano prodotti privi di tracciabilità e confezionati in violazione delle norme sulla conservazione e igiene. Per confezionare 1 chilo di gonadi con i ricci sotto misura, pressoché gli unici che ormai si trovano nei fondali, sono necessari circa 1.000 ricci, i quali non arriveranno a contribuire al ciclo riproduttivo. E’ dunque evidente il danno cagionato contro la sopravvivenza della specie e la biodiversità degli habitat marini.

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