Un progetto di centrale eolica è stato proposto dalla società milanese Ecowind 2, alle pendici del massiccio dei Sette Fratelli nel territorio di Maracalagonis. Al momento è in corso un procedimento di valutazione d’impatto ambientale. “Sarebbe un visibilissimo muro di acciaio fra la costa e i monti – denuncia l’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico – . “Quattordici aerogeneratori alti 220 metri (potenza 6,6 megawatt ciascuno, complessivamente 92,4 megawatt), sbancamenti, viabilità, cavidotti, cabine elettriche in area in buona parte boscata e ricca di macchia mediterranea, come chiaramente indicato anche dal piano paesaggistico regionale”, spiegano gli ambientalisti.
Secondo il Grig siamo in presenza di un vincolo idrogeologico e paesaggistico, per cui la centrale eolica sorgerebbe dentro la fascia di rispetto di sette chilometri dal limite delle zone tutelate. L’associazione ha chiesto al ministero dell’Ambiente di esprimere formale diniego alla compatibilità ambientale dell’impianto. Gli ambientalisti spiegano anche i motivi del “no” al far west energetico in Sardegna. “Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili non vuol dire avere ottusi paraocchi, non vuol dire aver versato il cervello all’ammasso della vulgata dell’ambientalismo politicamente corretto – si legge in una nota -. È proprio il caso della trasformazione della Sardegna in piattaforma produttiva destinata alla servitù energetica, come esplicitato chiaramente da Terna e avallato dall’allora ministro della Transizione ecologica, Antonio Cingolani”.
