Invasione eolica nel Nuorese, allertata la Guardia di finanza su progetto di 167 nuove pale nel territorio

Il Nuorese continua a mobilitarsi contro l’invasione eolica nel territorio e investe la Guardia di finanza riguardo il progetto di 167 pale che potrebbero sorgere intorno a Nuoro: le società hanno deposito le istanze di realizzazione mentre le comunità si oppongono, spiegando che i progetti non abbattono i costi dell’energia e non creano posti di lavoro. Oggi nel capoluogo barbaricino si è tenuto un Consiglio comunale allargato ed è stato sollevato il problema. “Abbiamo già investito la Guardia di finanza per cercare di vederci chiaro su queste società, con capitale sociale di 10mila euro e tutte inattive, ma che presentano centinaia di domande – ha detto il sindaco Andrea Soddu – spesso il rappresentante legale di queste società presenta 60 o 70 progetti per centinaia di milioni al ministero. Ci sono indagini in corso per cercare di scandagliare la rete di queste scatole cinesi”.

“Dopo il mega progetto tra Orgosolo e Oliena qualche mese fa che prevede un muro di 11 pale eoliche alte quasi 200 metri davanti al Supramonte, nuove domande sono arrivate il 5 e 6 marzo ai comuni di Orgosolo e Orani – ha proseguito Soddu – e ora nel territorio intorno a Nuoro abbiamo richieste per 167 pale eoliche che cresceranno a dismisura. Il decreto Draghi dà ampi spazi in assenza di una regolamentazione regionale che individui la mappa delle aree idonee – ha proseguito -. Ma nel frattempo chiediamo una moratoria alla nuova Giunta regionale che blocchi la realizzazione di questi impianti nell’attesa che si realizzi una Agenzia energetica regionale e la mappa delle aree idonee”.

“Non siamo contro la transizione energetica – ha detto la sindaca di Fonni, Daniela Falconi -. Oltre a bloccare l’assalto selvaggio all’eolico dobbiamo pensare a un piano per le energie rinnovabili: si può produrre energie anche dall’acqua e dagli scarti alimentari, dobbiamo essere artefici della nostra transizione energetica”. In campo anche l’Anci. “Siamo favorevoli alla transizione energetica – ha dichiarato il presidente Emiliano Deiana -. In Sardegna bisogna fare una moratoria nel frattempo che si costituisce la mappa delle aree idonee. Ci vuole il tempo per effettuare una revisione del piano energetico regionale che deve stabilire quanta produzione da rinnovabili ci deve essere in Sardegna: la bozza di decreto presentata da questo governo dice che deve essere di 5,2 gigawat, ma al momento ci sono circa 70 gigawat di richieste di autorizzazioni. Infine si deve subito ragionare se è il caso di creare un’agenzia sarda dell’energia come ente regolatore della materia”.

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