Un progetto di centrale agrivoltaica in un’area di campi, terre collettive e Domus de Janas tra Martis, Tula e Chiaromonti, in provincia di Sassari. Lo denuncia l’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico, che ha inoltrato un atto di intervento nell’ambito del procedimento di valutazione d’impatto ambientale per il progetto presentato da una società energetica emiliana, la Luce Martis srl.
La centrale interesserebbe una superficie complessiva di 84 ettari, con una potenza nominale massima complessiva di 39,2 megawatt. Moduli fotovoltaici, poi linee elettriche di collegamento alla rete elettrica nazionale, viabilità, una cabina di raccolta, una nuova stazione elettrica, sbancamenti, viabilità, cavidotti in zone ricche di corsi d’acqua e macchia mediterranea: “Un pesante impatto ambientale nell’Anglona”, dice Grig.
Presenza di vincolo paesaggistico e di vari beni culturali – come diverse domus de Janas – sottoposti a tutela, “con una fascia di rispetto estesa (purtroppo solo) cinquecento metri dal limite delle zone tutelate con vincolo culturale e/o con vincolo paesaggistico. Una parte Una parte delle opere (cavidotti, collegamenti alla rete elettrica, stazione elettrica) rientra addirittura nel demanio civico di Tula, area assolutamente non fruibile se non dai cittadini del paese”. “Qui siamo alla sostituzione paesaggistica e culturale, alla sostituzione economico-sociale, alla sostituzione identitaria”, denunciano gli ambientalisti.
