Fiume di fanghi rossi invade la spiaggia di Piscinas, gli ecologisti: “Disastro ambientale”

Il video sta facendo il giro dei social: un fiume di fanghi rossi che hanno invaso la spiaggia di Piscinas, nota per le sue dune di sabbia finissima e il mare cristallino. I fanghi arrivano dalle miniere dismesse del Sulcis e gli ecologisti parlano esplicitamente di disastro ambientale. Anche se una nota della Guardia costiera di Oristano nega: “Non si sono rilevati fenomeni visivi di inquinamento marino”.

“Non è una sorpresa il fiume rosso degli scarti delle miniere nel mare di Arbus – si legge in un comunicato del Wwf -. Piuttosto è sorprendente che un problema del genere diventi degno di attenzione solo quando l’impatto è non solo evidente, ma denuncia tutta la sua gravità. La domanda è: cosa si è fatto e si sta facendo per risolvere una situazione che è molto più seria di quanto già il colore delle acque del rio che sfocia in mare, preannuncia? Perché non si è ancora bonificato il materiale presente nel sistema di miniere e cave, perché non si è fatta un’azione di prevenzione, perché nessuno ha vigilato? Non sarà certo il ritorno ad una apparente normalità, che risolve il problema, perché l’impatto visivo è solo una parte del gravissimo danno ambientale in atto”. 

“Al di là dello sconcerto e della preoccupazione – proseguono gli ambientalisti -, riteniamo che sia il tempo di agire. Anche perché l’evento a cui stiamo assistendo sembra più grave del solito. È necessario intervenire sull’emergenza, ma poi serve smaltire i residui – sono metalli pesanti anche pericolosi -, mettere in sicurezza il corso d’acqua e attivare un piano continuo di monitoraggi.  Insomma, fare quello che andava fatto da anni e che irresponsabilmente non è stato fatto. Non è solo la bellezza della costa ad esserne danneggiata. Ma è la qualità e la salute ambientale a rimetterci, in tutta la sua complessità, che in mare significa dalla superficie fino al fondale. In passato si è intervenuti sulla balneazione come se fosse l’unica criticità da affrontare. La realtà è che disastri del genere coinvolgono tutto e tutti. Ci auguriamo che il nuovo governo regionale dia centralità all’ambiente”.

La Capitaneria di porto ha eseguito un controllo oggi per verificare “la presenza di fenomeni di inquinamento marino dovuti alla vicinanza del rio “Irvi” nel cui greto sono depositate residui di lavorazioni minerarie misti a terra”. Dall’esito – si legge in una nota – non si sono rilevati fenomeni visivi di inquinamento marino”. Ma l’attività di monitoraggio nella zona proseguirà e lunedì è prevista un’attività congiunta con Arpas per effettuare campionamenti delle acque.

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