Danni all’agricoltura causati dai cinghiali, approvato il Piano regionale. Coldiretti: “Servono azioni strutturate nel tempo”

Importanti passi avanti per intervenire sull’annoso problema dei danni subiti dagli agricoltori, e non solo, dell’Oristanese a causa dei cinghiali. La Regione ha approvato il Piano operativo di gestione e controllo delle popolazioni di cinghiali nel territorio della Provincia di Oristano, per gli anni 2024-2026. Un passo molto atteso da Coldiretti Oristano e dalle tante aziende socie che da tempo necessitano degli interventi mirati e necessari a contrastare i danni che risultano avere il maggior impatto economico sulle attività agricole. In molti casi, infatti, i problemi causati dai cinghiali mettono a rischio i raccolti e in seria difficoltà le produzioni agricole e foraggere del territorio. Il piano che aveva già ottenuto il parere positivo dell’Ispra è ora nella mani della Provincia che dovrà provvedere allasua attuazione. L’attuazione degli interventi del piano sarà valida anche all’interno dei 17 siti ‘Natura 2000’ presenti nel territorio di Oristano.  

“Più volte in passato abbiamo denunciato come la mancanza di azioni utili al contenimento abbia portato la fauna selvatica a operare liberamente compromettendo gravemente la produttività dei campi – dichiarano Paolo Corrias ed Emanuele Spanò, presidente e direttore Coldiretti Oristano -. L’approvazione del Piano di contenimento, dall’Ispra prima e dalla Regione adesso, è una notizia che come Coldiretti Oristano accogliamo con favore e ribadiamo la necessità più volte rimarcata in questi anni – concludono  Corrias e Spanò – di  programmare azioni organiche di contrasto, strutturate nel tempo, che possano essere concretamente utili ed efficaci per la risoluzione di questa annosa criticità”.  

Il Piano prevede la compartecipazione e il coinvolgimento di vari enti preposti, a vario titolo, nella gestione attiva del cinghiale e per questo è stato istituito un tavolo tecnico di concertazione con i rappresentanti del Corpo forestale e del Servizio sanitario della Provincia. Sono tre gli obiettivi previsti: depopolamento o contenimento numerico della specie fino al raggiungimento di una densità-obiettivo; contenimento dei danni fino al raggiungimento di una soglia prestabilita di danno tollerabile e l’eradicazione della specie. I tre metodi di contenimento sono: “ecologici” e prevedono interventi su habitat o aree soggette a danni (per esempio recinzioni, deterrenti acustici od olfattivi, distrazione alimentare); “depopolamento incruenti” che prevedono la cattura e trasferimento degli animali o la riduzione della loro fertilità e “depopolamento cruenti”, che prevedono l’abbattimento dell’animale. Nei casi di abbattimento, il Piano prevede tutta una serie di direttive compresi i soggetti preposti.   

Secondo il Piano, negli ultimi 5 anni nella provincia di Oristano, sono stati erogati come indennizzi per i danni causati dai cinghiali 226 mila euro (a fronte di oltre 348 mila euro totali per tutti i danni da fauna selvatica) ovvero circa l’82 per cento contro il 18 per cento da altri animali. Solo nel 2022, infatti, sono stati 66 i milioni di euro erogati alle aziende agricole per i danni da cinghiale sugli 80,4 milioni di indennizzi per i danni diretti da fauna selvatica, cifra che costituisce il picco più alto rilevato nell’ultimo quinquennio. In base al rilevamento, poi, i territori più colpiti sono quelli di Sinis e Montiferru. Inoltre, complessivamente, nel corso del 2022 e del 2023 sono stati accertati rispettivamente 85 e 83 incidenti stradali causati dal cinghiale.

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