Asl unica, c’è una fase di transizione con 36 manager da nominare

La Asl unica (Ats) parte dal 1° gennaio 2017. Il 1° settembre 2016 scatta invece la transizione per accorpare le otto Asl territoriali.

C’è una fase di transizione nella Asl unica, quell’Azienda per la tutela della salute il cui acronimo Ats è entrato da ieri nel vocabolario dei sardi. E non sarà l’unico. La prima novità è che l’Ats verrà istituita solo dal 1° gennaio 2017. Il termine del 1° settembre 2016, come nella data sinora circolata, indica invece la partenza del cosiddetto processo di incorporamento. Ovvero la fusione delle attuali otto Asl territoriali secondo uno schema illustrato oggi dal presidente Francesco Pigliaru e dall’assessore alla Sanità Luigi Arru. Durerà sino al 31 dicembre e si concretizzerà con la nomina di 36 manager. Di cui 21 con incarico di quattro mesi che coincidono appunto con la fase di transizione.

Nel processo di incorporamento la Asl 1 di Sassari, dove avrà sede l’Ats, fungerà da contenitore per inglobare, pezzo dopo pezzo, le altre sette aziende sanitarie esistenti. Ovvero la numero 2 di Olbia, la 3 di Nuoro, la 4 di Lanusei, la 5 di Oristano, la 6 di Villacidro, la 7 di Carbonia-Iglesias e la 8 di Cagliari.

A Sassari prenderà subito servizio il Dg che verrà scelto dalla Giunta e a sua volta nominerà il direttore amministrativo e quello sanitario, come nella classica terna del settore. Invece: le sette Asl territoriali da accorpare saranno nuovamente commissariate. Per altri quattro mesi. Spetterà ancora all’Esecutivo indicare i manager in sostituzione degli attuali in carica da dicembre 2014 (leggi qui). I professionisti indicati sceglieranno poi un capo amministrativo e uno sanitario. In tutto sono 21 nomine da chiudere entro il 31 agosto. Ma si arriva a 27 considerando le tre dell’Ats e le altrettante dell’Areus, cioè la nuova azienda del 118 che avrà sede a Nuoro e verrà gestita sempre da un Dg affiancato da direttore amministrativo e da uno sanitario.

Gli ultimi nove direttori di questo nuovo pacchetto da 36 nomine riguardano i manager che dovranno guidare le future aree socio-sanitarie locali (leggi qui). L’acronimo è Assl. Saranno le aree geografiche in cui verrà divisa la Asl unica. Coincideranno con le vecchie province. Sono nove – e non otto – perché l’ex territorio di Cagliari risulterà diviso in Città metropolitana di Cagliari, con una Assl ad hoc, più Sud Sardegna. Poi ecco il Sulcis, il Medio Campidano, l’Oristanese, l’Ogliastra, il Sassarese e la Gallura. I manager verranno scelti dal Dl dell’Ats.

Non è tutto: la Assl del Sud Sardegna avrà sede a Isili, come previsto da un emendamento votato ieri dall’assemblea regionale (leggi qui) e presentato dal consigliere di Sel, Eugenio Lai, sindaco di Escolca. Il testo normativo lo ha voluto anche la deputata Romina Mura, prima cittadina di Sadali, sempre a tutela di Trexenta, Sarcidano, Sarrabus, Gerrei e Barbagia di Seulo. La legge prevede anche la sub-ripartizione delle Assl in distretti. Ne sono già stati individuati due: La Maddalena e Carloforte-Sant’Antioco.

Questa nuova organizzazione della sanità sarda  vale oggi tre miliardi di euro, cioè oltre il 50 per cento del bilancio regionale, e 750 milioni di disavanzo (leggi qui). Ma è l’obiettivo dell’Ats è quello di cancellare il buco nei prossimi anni.

Se ne occuperà, appunto, il Dg che gestirà la Asl unica e sulla cui azione “la Giunta avrà potere di indirizzo e di controllo”. Vuol dire che spetterà all’Esecutivo approvare i cosiddetti “obiettivi assistenziali e le dotazioni organiche”. Quanto alla verifica, Pigliaru e gli assessori “valuteranno la programmazione dell’Ats” e dovranno dare il preventivo ok al “programma sanitario triennale”. Il quale sarà sottoposto a doppio controllo, con il parere preventivo della commissione Sanità del Consiglio regionale. In caso di mancato raggiungimento dei risultati, il Dg potrà essere rimosso dall’incarico già dopo diciotto mesi. La richiesta potrà farla la Giunta o la Conferenza degli enti locali.

Nella conferenza stampa di questa mattina Pigliaru e Arru erano accompagnati dai capigruppo di maggioranza e dal presidente della commissione consiliare, Raimondo Perra. Il governatore ha ribadito: “Il centrosinistra ha accettato una sfida coraggiosa. Insieme con la rete ospedaliera (leggi qui) ridisegneremo la sanità sarda, per dare un servizio migliore ai nostri cittadini”. Così Arru: “Siamo certi che l’azienda unica avrà ripercussioni positive sull’assistenza, a iniziare da un efficace controllo delle liste d’attesa. Cambiamo per migliorare, non per stravolgere”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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