La Gallura si conferma, in Sardegna, la regina delle vacanze, come nei numeri presentati questa mattina dall’assessora regionale al Turismo, Barbara Argiolas: nel 2016 nell’ex provincia di Olbia-Tempio si sono contate cinque milioni e 300mila presenze, pari a un 14 per cento in più rispetto al 2015. Seguono Cagliari con tre milioni (+6%), Sassari a due milioni. Nuoro è al quarto posto con 1 milione e 310mila e una progressione del 15 per cento, pari solo a quella del Medio Campidano addirittura maggiore di un punto base (+16%, per 110mila presenze). Il Sulcis è al 14 (275mila), l’Oristanese al 10 (600mila). Chiude l’Ogliastra al 3 (900mila presenze).
Per la stagione 2017, che sta ormai entrando nel vivo, l’esponente della Giunta crede “nel consolidamento dei numeri dell’anno scorso. Lo sforzo che dobbiamo fare non è certo implementare le presenze di luglio e agosto, ma lavorare sui mesi di avvio della stagione, da marzo a maggio, periodo in cui i costi di gestione delle strutture alberghiere sono ancora alti per via delle presenze troppo basse. L’urgenza sarda è certamente quella di creare un sistema Sardegna vero che possa contare su una governance che veda il contributo di porti e aeroporti, oltre che gli enti locali e gli imprenditori. Le esperienze di viaggio in Sardegna devono diventare prodotti i qualità, perché il turismo è un nodo strategico dello sviluppo regionale”.
L’industria vacanziera vale al momento il 7 per cento del Pil. “Una cifra ancora sottodimensionata – ammette la Argiolas – rispetto alle potenzialità del comparto. Per questo serve lavorare in un’ottica di rete, programmando e diversificando l’offerta nei vari periodi dell’anno”. E se la stagione balneare classica, da giugno ad agosto, piace soprattutto agli italiani, “i mesi di spalla sono di maggiore interesse per il mercato estero”. (al. car.)