“Il 2016 è stato un anno record per il turismo sardo con 2,9 milioni di arrivi, pari a una crescita del 10,5 per cento”. Comincia con questo dato la conferenza stampa dell’assessora regionale Barbara Argiolas, in carica dallo scorso marzo e che ha concluso in questi giorni il monitoraggio della stagione passata, “un lavoro – spiega – al quale hanno collaborato le strutture ricettive e le Province”.
I numeri dell’industria vacanziera 2016 sono stati inseriti nel Sired, il nuovo sistema informativo di settore voluto dalla Regione coordinato da Pier Andrea Deiana. Risulta che la permanenza media dei turisti è stata di 4,6 giorni, da cui si ricava il dato delle presenze, pari a 13 milioni e mezzo (+9%). “Sommando l’andamento degli ultimi tre anni – chiarisce la Argiolas – la crescita è stata del 30 per cento. Così divisa: +9 nel 2014, +11 nel 2015 e appunto il +9 del 2016”.
La Lombardia è per l’Isola il primo mercato italiano con 280mila arrivi (+9,7%) che “hanno generato un milione e 800mila presenze (+6,7%)”, sottolinea ancora l’assessora. Seguono gli stessi sardi (quasi un milione e 100mila presenze). Terzi i laziali (800mila), quarti i piemontesi (613mila). Ma è dalla Sicilia la crescita percentuale maggiore, seppure con piccoli numeri in valore assoluto: da 79mila a 83mila presenze, pari a un più 18 per cento. Doppia cifra anche dal Veneto: da 431mila e 483mila presenze, più 12 per cento.
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Sugli arrivi dall’Unione Europea, l’Isola è la meta preferita dei tedeschi. La Germania “si conferma il principale bacino di flussi europei con una crescita del 14,5 per cento sul 2015”, sottolinea Argiolas. I tedeschi hanno sommato un milione e 740mila presenze (+11,5%), “nuovo record per il quinto anno di fila”. Trend positivo anche dalla Francia: 250mila arrivi per un milione e 200mila presenze. “Significa un più 24 per cento, una cifra mai raggiunta prima”, prosegue la titolare del Turismo. Sempre sul mercato Ue, in aumento anche i flussi dalla Svizzera: 150mila arrivi e 760mila presenze. Seguono i britannici (oltre 500mila, +9%) e gli austriaci a 255mila. La Sardegna piace anche a polacchi (170mila presenze), russi (125mila) e cechi (123mila).
Tra i mercati extraeuropei, quello americano è per la Sardegna il 15° (65mila presenze), seguito dall’australiano (26mila), dal brasiliano (22mila) e dalla cinese (20mila).
Sulla base di questi numeri, viene fuori che in Sardegna sono ormai in pareggio turisti italiani ed esteri: “Sette milioni i primi, derivanti da oltre un milione di arrivi; sei milioni e mezzo i secondi, con oltre un milione e 300mila arrivi”, spiega Mauro Cadoni, il direttore generale dell’assessorato al Turismo.
Nel complesso, la stagione 2016 ha fatto segnare “una crescita dell’intero sistema ricettivo – chiude la Argiolas -. Gli hotel hanno sommato due milioni e 100mila arrivi (quasi dieci milioni gli presente), mentre l’extra-alberghiero ne ha contati 680mila che hanno generato circa tre milioni e mezzo di presenze, un dato davvero eclatante”.
Al. Car.
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