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Alcoa, l’eterna vertenza. Ancora trattative sull’energia al Mise

Trattative in corso sulla vertenza Alcoa e la volontà dichiarata dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, di trovare una soluzione entro il mese di settembre. È ciò che emerge dal tavolo odierno convocato al Mise, al quale hanno partecipato, oltre al suo titolare, le segreterie nazionali e territoriali dei sindacati metalmeccanici, l’amministratore di Invitalia, Domenico Arcuri, e l’assessora all’Industria della Regione, Maria Grazia Piras. Secondo fonti sindacali si lavora in questo momento per sciogliere alcuni nodi di carattere burocratico: la multinazionale americana dell’alluminio avrebbe dovuto pagare a Invitalia 74 milioni di euro per un contenzioso con la Cassa conguagli dell’energia. Le parti sarebbero impegnate a cercare un accordo per ridurre considerevolmente questa cifra a 16 milioni. A carico di Alcoa restano poi i costi per la bonifica della falda e per il riavvio dello stabilimento. Sono questi gli ostacoli da superare per arrivare a una conclusione che accontenti tutti. Invitalia è l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa che aveva il compito di fare da filtro tra la multinazionale americana dell’alluminio e potenziali acquirenti. Uno c’è già. Si tratta di Sider Alloys, unico interlocutore ad aver fatto una proposta d’acquisto e ad aver presentato un progetto industriale. L’accordo prevede che il governo metta a disposizione dell’azienda 60 milioni con tasso agevolato necessari per la ripresa dello stabilimento. “Oggi abbiamo aggiunto un altro tassello verso la risoluzione della vertenza che dura ormai dal 2009 – ha detto il segretario regionale di Fim Cisl, Rino Barca – e per la prima volta il ministro Calenda, che pure non ha mai nascosto le difficoltà di questa vertenza, si è detto fiducioso”. Prossimo incontro, nella seconda settimana di settembre.

“La vertenza Alcoa registra un ulteriore passo avanti. Quanto emerge dall’incontro di oggi al ministero dello Sviluppo economico fa registrare un passaggio positivo sul cammino della vertenza che va avanti da parecchi anni. Le misure energetiche messe messe a disposizione e che trovano applicazione grazie all’emendamento del Pd alla Legge Europea, e gli altri aspetti in via di definizione fanno ormai ben sperare”. Lo afferma il deputato del Pd, Emanuele Cani. “L’auspicio è chiudere la vicenda entro settembre. È chiaro che il grado di attenzione da parte nostra resterà comunque alto. Allo stesso tempo, e parallelamente alla questione relativa al futuro dello smelter – prosegue il parlamentare dem – deve essere affrontata anche la vicenda degli ammortizzatori sociali in scadenza il 31 dicembre. Non è pensabile che possano esserci lavoratori senza sostegno. Per questo motivo è necessario il supporto e la partecipazione della Regione”.

“Registriamo un avanzamento significativo nella trattativa di cessione e riavvio dell’impianto Alcoa di Portovesme”. Così l’assessora all’Industria, Maria Grazia Piras, che oggi ha preso parte con il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, Invitalia, i sindacati e il deputato del Pd Francesco Sanna, all’incontro convocato al Mise dal ministro Carlo Calenda. “Il Ministro – conferma l’esponente della Giunta Pigliaru, confermando quanto anticipato all’ANSA dai sindacati – ha reso noto che l’accordo per la cessione dello stabilimento da Alcoa a Invitalia e successivamente da Invitalia a Sider Alloys è in dirittura d’arrivo. Abbiamo poi discusso del contenuto essenziale del contratto di sviluppo per la manutenzione straordinaria e il riavvio dello stabilimento che il Governo mette a disposizione di Sider Alloys”. Ulteriori sviluppi, aggiunge l’assessora, “sono attesi nell’incontro in programma a metà settembre, in quell’occasione dovranno inoltre essere valutati gli elementi del piano industriale e verificate le eventuali tutele necessarie per i lavoratori, per il tempo necessario al riavvio dello stabilimento”. Cherchi sottolinea che “i tempi di sviluppo del dragaggio del porto industriale, opera che condiziona i costi di produzione dell’alluminio, sono stati rispettati e sono in linea con i tempi necessari per mettere a regime l’impianto di Portovesme”. E che “anche il programma di bonifiche, che condiziona l’accordo fra Alcoa e Invitalia, è in attuazione per la parte riguardante i suoli, e in fase avanzata di definizione per ciò che concerne la falda acquifera”.

 

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